La Rossanese è lassù, occupa il terzo gradino del podio «ma i tifosi sono primi in classifica, senza se e senza ma. Dirò di più, di certo potrebbero esserlo anche nelle categorie superiori. Oggi non hanno rivaliquanto a sostegno e calore». Parola di Massimo Costantino, innamorato pazzo della Brigata Bizantina e del popolo rossoblù. «Le vittorie - questo il commento a freddo del tecnico il giorno dopo la splendida vittoria ottenuta sulla capolista Milazzo - sono tutte belle, ma sono contento soprattutto per due fattori. Il primo è l’aver riportato tutta quella gente allo stadio, come ai bei tempi della Rossanese.Ho visto un grande pubblico, siamo riusciti a suon di vittorie a riconquistare l’affetto della gente chesta ricambiandoed apprezzando il nostro lavoro sul campo. E poi sono contento - prosegue l’imperatore - per la società che sta compiendo grandissimi sacrifici, ci è sempre stata vicina nel bello e nel cattivo tempo». Vola basso, comunque, Costantino. «Ad oggi abbiamo conquistato 22 punti, siamo al giro di boa per quel che concerne il bottino salvezza. Ne mancano altrettanti, ma viviamo alla giornata. E’ un segnale importante poiché tutti questi punti sono frutto di una squadra giovanissima e di tanta fatica. Domenica scorsa avevamo in panchina sette juniores, mancavano Morano, Piemontese e Zicarelli. Ciò significa che cambiando l’ordine gli “addendi” per fortuna il risultato non cambia». Teoria, quest’ultima, che vale anche per il pacchetto arretrato, che non subisce gol da sei partite. «Merito di Mancini? Certo, ha fatto quadrare il cerchio, sapevamo che stavamo investendo, quando lo abbiamo preso, in un uomo ed in un calciatore. Ma mi preme sottolineare anche che pur impiegando uomini diversi in difesa, il risultato non sta cambiando. Renato ci sta dando una grossa mano, ha esperienza da vendere, è capace. I meriti, però, sono anche del lavoro settimanale, di capitan Morano, di tutti gli altri». Sollecitato, Costantino tributa virtù anche a Ramunno: «Quando a inizio stagione ha passato un periodo opaco, gli siamo stati tutti vicini, ora è tornato ai suoi standard elevatissimi. Gli stiamo concedendo - scherza il tecnico - poco lavoro, arrivanoin portasempremeno conclusioni». Ultime battute sulla gara di domenica scorsa e sul prossimo avversario, l’Acicatena. «Di certo abbiamo meritato la vittoria contro il Milazzo, sia dal punto di vista numerico delle occasioni che nella qualità del gioco. L’Acicatena? Non ha ancora dimostrato il proprio valore, speriamo non lo dimostri contro di noi. E’ una squadra a trabocchetto, non merita quella posizione di classifica, è poi ha tre, quattro calciatori importanti come Costa, i due fratelli Femiano e l’ex Privitera».