Trentadue nazioni presenti, con Israele e la Turchia, per un totale di ben 1056 atleti in gara. Questa edizione 2009 del campionato europeo di kickboxing riservato ai cadetti e juniores rimarrà, sicuramente, negli annali della storia sia per l’elevatissimo livello tecnico espresso dagli atleti, sia per la straordinaria partecipazione di nazionali accorse a Pula, in Croazia, da ogni angolo del Vecchio Continente. Organizzato dalla WAKO (world association kickboxing organizzation) la federazione delle federazioni mondiali riconosciuta dal GAISF, presieduta dal prof. Dr. Ennio Falsoni, che è l’attuale presidente della FIKB, la federazione italiana kickboxing riconosciuta dal CONI, l’evento è stato seguito dalle TV nazionali di diversi Paesi. Falsoni è il creatore della kickboxing e il maggiore fautore del successo di questa disciplina sportiva che ha conquistato il mondo. In un palazzetto gremito fino all’inverosimile, con un tifo che non ha avuto nulla da invidiare a quello dei più blasonati stadi calcistici, la nazionale italiana ha ben figurato vincendo l’oro, a squadre, nel semi contact. Ottima la prestazione dei giovani azzurri provenienti dall’Accademia diretta dal maestro Giuseppe Cavallo, cintura nera 6° grado, nonché responsabile nazionale del settore giovanile lottatterra federale. In effetti, gli atleti del team Cavallo, sponsorizzato dalla Depaim presieduta dal geometra Enzo Sgambelluri hanno ottenuto dei piazzamenti di tutto riguardo. In particolare, assolutamente prestigioso e storico (è, infatti, la prima volta nella storia che un’atleta calabrese conquista una medaglia agli europei nel light) è il risultato conseguito da Teresa Bruzzì. La giovanissima atleta ha vinto la medaglia di bronzo battendo la fortissima atleta croata Diana Tanushaj. In semifinale, la bravissima Bruzzì, che è divenuta la regina dell’accademia oltre che un’atleta di punta della nazionale italiana di light contact, guidata dai tecnici Wagner e Milani, ha dovuto cedere alla fortissima russa Adelina Zarubina che, però ha perso la medaglia d’oro perché battuta in finalissima dall’inglese Joann Rolison. Buone le prestazioni anche degli altri atleti dell’accademia, soprattutto di Antonio Francesco Sgambelluri, che è stato costretto ad abbandonare il tatami per una inappellabile decisione medica del dr. Zoltan Pall (l’ungherese a capo della commissione medica mondiale) dopo aver bombardato di colpi il suo avversario della repubblica slovacca. Anche Carlo Cataldo, finito al 5° posto assoluto, ha lottato generosamente e tenacemente contro l’avversario a zero (dell’Azerbaigian) le cui scorrettezze sono state ignorate dagli arbitri, chiaramente filo - est Europa. Decisioni arbitrali discutibili hanno penalizzato anche Micaela Cataldo, che si è fermata al quarto posto mentre l’emozione ha limitato Isabella Amato, Silvia Cataldo e Matteo Santacroce non permettendo loro di raggiungere la zona medaglia. I tre combattenti si sono attestati, comunque, fra i primi sei d’Europa nelle loro rispettive categorie di peso. Il presidente Sgambelluri e il maestro Cavallo possono ritenersi soddisfatti, dunque, per questo ennesimo ed eccezionale successo ottenuto e anche per il prestigio di avere ricevuto i complimenti da parte del presidente nazionale e mondiale, Falsoni, e del vice presidente nazionale, Giorgio Lico. Quest’ultimo, presente a Pula con i suoi supercampioni di semi contact ha diretto magistralmente il gruppo specifico grazie anche all’impegno profuso da Roberto Montuoro (CT della nazionale di semi). Bellissima la location se si considera che il villaggio che ha ospitato circa 2500 persone, tra atleti, tecnici, dirigenti e accompagnatori era incastonato in uno scenario da favola, con un mare e una natura veramente stupendi.