Francesco Filomia nuovo presidente AIA Calabria:«Nostri arbitri ben formati. Lavoriamo per migliorare la società»
Francesco Filomia nuovo presidente AIA Calabria:«Nostri arbitri ben formati. Lavoriamo per migliorare la società»

Quest’estate oltre che il mercato, vede una novità in casa AIA, infatti c’è stato l’avvicendamento al vertice tra il presidente Franco Longo e Francesco Filomia che da qualche settimana ha preso il “timone” nella gestione dell’associazione arbitrale calabrese. Siamo andati a raccogliere qualche sensazione in vista di questo nuovo incarico a partire dall’eredità raccolta: «Sicuramente -esordisce Fillomia che proviene dalla sezione di Rossano-, Franco Longo ha svolto un gran lavoro e cercherò di dare continuità I valori sulla formazione tecnica ed umana, passando per i rapporti con le componenti federali, fermo restando il rispetto di tutti i ruoli è fondamentale». Un punto saliente è lo stato dell’arte in casa AIA per quanto concerne la Calabria«Abbiamo una base solida, i nostri arbitri sono presenti in tutti i livelli calcistici, questo dimostra la grande preparazione che c’è alla base. Bisogna continuare con perseveranza a raggiungere risultati lunsinghieri e per farlo serve, ribadisco, che tutti gli attori collaborino nel rispetto dei ruoli». Altro punto della discussione è riguardato il reclutamento dei nuovi arbitri: «Siamo molto attenti a questo. Ci sono dei protocolli con il Ministero dell’Istruzione e del Merito che ci consentono di interagire con le scuole, promuovendo i corsi per diventare arbitro. Servirà continuare così e raggiungere quante più scuole possibili per continuare a garantire nuovi ragazzi e ragazze con la “passione per il fischietto”». In conclusione con il neo presidente abbiamo parlato dei prossimi passi in vista dei raduni e dell’importanza di un ruolo come l’arbitro in una terra “delicata” come la Calabria: «Ovviamente ci sarà un lavoro di coordinamento importante per quanto concerne gli stage precampionato ed i raduni che precedono l’avvio delle gare. Per quanto concerne la seconda parte della domanda, fare l’arbitro porta i ragazzi e le ragazze, già da adolescenti, ad assumere delle responsabilità nella presa delle decisioni, c’è anche il lavoro sui propri errori e il ruolo di dover far rispettare il regolamento. Gli associati partecipano a momenti di promozione della cultura della legalità e del rispetto dei ruoli, questo aiuta a formare i nostri associati che maturano prima di tanti coetanei. Il lavoro nelle sezioni non è soltanto tecnico, ma anche educativo e formativo, perché vogliamo restituire alla società dei membri migliori».

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