L'approdo di Pratticò al Brancaleone è stato uno dei primi colpi dell'estate. Ieri l'annuncio dell'accordo con la Pro Pellaro, figlio di questioni professionali ed allora il ragazzo ci ha tenuto, tramite lettera aperta, a salutare la comunità di Brancaleone:
Dopo anni di rincorse, lo scorso giugno riuscivo, finalmente, ad esaudire questo piccolo desiderio che mi portavo dentro da tanto tempo: vestire la maglia del Brancaleone.
Ricordo che in tutte le occasioni in cui ci siamo “scontrati” da avversari, sono sempre rimasto colpito da tutto l’ambiente: l’entusiasmo di un intero paese che si respira sugli spalti e che letteralmente spinge la squadra, un’intera comunità che si ferma per quel fatidico giorno della settimana da dedicare alla compagine del cuore, la partecipazione attiva dei membri della panchina, l’agonismo forsennato dei giocatori in campo.
Coronavo un piccolo sogno che custodivo da tempo, ero elettrizzato, ho detto sì senza pensarci due volte, ed il giorno della foto con il direttore mentre stringevo la vostra maglia è stato molto emozionante.
Poi la notizia (senza entrare nel merito, i motivi sono solo ed esclusivamente di carattere lavorativo) che non mi permetteva di rispettare la parola data, l’accordo preso con una stretta di mano per me molto significativa.
La totale impossibilità di presenziare agli allenamenti, di mettere al servizio della squadra ed i compagni il mio impegno, e chi mi conosce lo sa: se prometto di fare una cosa, cerco di farla al meglio, ed in questo caso, purtroppo, non c’erano più le condizioni per potere essere utile alla causa, sebbene i presupposti fossero ottimi.
Ringrazio la società per avere creduto in me, a 34 anni suonati, ringrazio tutti i dirigenti che ho veramente avuto il piacere di conoscere meglio durante questo mese in cui ho frequentato assiduamente il vostro meraviglioso paese; ringrazio l’allenatore, una persona perbene ed estremamente capace, destinato a realizzare tutti i suoi obbiettivi, perché le persone perbene e capaci partono avvantaggiate, senza intraprendere scorciatoie ma solo con il sudore del duro lavoro ; ringrazio i compagni di squadra con cui ho avuto l’onore di condividere qualche partitella in spiaggia, e infine, ma non per importanza, ringrazio tutti i tifosi e la comunità di Brancaleone per il trattamento ricevuto sin dal primo giorno, lo stesso che si riserva ad uno di famiglia, ed è così che mi avete fatto sentire in ogni singolo istante in cui ho virtualmente “vestito” quella maglia: come uno di famiglia.
Resta l’amarezza, sono triste e mortificato nel più profondo del mio cuore, ma da oggi avrete un tifoso in più, ve lo assicuro mentre riguardo quella foto in cui stringo orgogliosamente la vostra maglia, nonostante probabilmente rimarrà l’unica testimonianza di me con i vostri colori.
Mi scuso con tutta l’umiltà che ho in corpo, anche se obiettivamente non saprei cosa rimproverarmi visto che ogni decisione era stata attentamente ponderata con il supporto della mia famiglia.
Grazie ancora, vi auguro il meglio perché ve lo meritate.
Forza Leoni, sempre!