Il protagonista del focus di oggi è Francesco Vitelli, attaccante cosentino classe ’90, che nell’ultima stagione si è reso protagonista nella cavalcata verso la Serie D dell’Enna calcio. Vitelli, assistito dalla SV Sport Management, nel corso della sua carriera ha vestito le maglie di: Campobasso, Giulianova, Torrecuso, Agnonese, Vigasio e Avezzano calcando i campi di Eccellenza e Serie D. Si è raccontato a noi in questa intervista:
“Francesco Vitelli, punta centrale classe '90 attualmente in forza all'Enna. Una carriera vissuta tra Eccellenza e Serie D con squadra come Campobasso e Giulianova, raccontaci un po’ di te. Sono due anni che sto facendo la punta centrale anche se preferisco giocare con una punta vicina a me come a inizio stagione a Enna. Il mister iniziale giocava con il 3-5-2 e ho fatto molto bene tutto il girone di andata realizzando 7 reti e svariati assist fino a dicembre. Da lì è cambiato il modulo con l’arrivo di Campanella passando al 4-3-3. Ho avuto un piccolo fastidio verso fine gennaio che mi ha compresso un po’ il girone di ritorno. Guardandomi indietro posso dire di aver avuto la fortuna di togliermi molte soddisfazioni in quasi tutte le squadre dove ho giocato. Sono riuscito a vincere qualcosa e quando si vince si è ricordati per sempre. A Campobasso sicuramente si è fatto qualcosa di unico vincendo campionato, coppa regionale e coppa nazionale. Anche a Giulianova abbiamo vinto campionato e coppa. Anche ad Agrigento con l’Akragas ho vissuto due anni con 6 mila spettatori a partita numeri non è da tutti in Eccellenza. Potevo sicuramente avere una carriera diversa ma nonostante tutto ho giocato in squadre che mi hanno gratificato.”
“Il campionato scorso si è concluso con la promozione in Serie D dell'Enna. Come reputi la tua annata? Lo scorso campionato ho fatto un grandissimo girone di andata infatti a dicembre mi arrivò una grossa offerta dal Rieti che rifiutai grazie all’intervento del presidente e tutto si risolse con la mia permanenza a Enna. Nel girone di ritorno ho avuto dei piccoli problemi, cose che possono succedere in una stagione. Chi mi ha sostituito in quelle partite ha fatto bene e questo è il segreto per vincere. Avere un gruppo compatto dove sono tutti titolari.”
“Come ti sei trovato dal tuo approdo ad Enna e com'è il tuo rapporto con i compagni e con lo staff? È stato uno dei pochi anni dove si è creato un rapporto bello e non si vedeva l’ora di arrivare al campo per scherzare. Ho trovato persone che rimarranno sempre nella mia vita al di là del calcio, lo sport passa gli uomini no.”
“Dall'inizio della tua carriera chi ti ha aiutato di più? Nella mia carriera ho sempre trovato figure che poi hanno sfondato nel professionismo come Mimmo Toscano mio primo allenatore alla Beretti. Lui ancora oggi scherza con me dicendo che se non fosse per la mia testa avrei potuto calcare i palcoscenici del professionismo. Sicuramente mister Farina ma anche Ernesto Russello mio direttore ad Akragas e persona a cui sono molto legato. Cito anche il direttore Restuccia dell’Enna e diciamo che al momento mi vengono in mente solamente loro, mi dispiace se ho dimenticato qualcuno.”
“In carriera hai quasi sempre giocato come punta centrale anche se statisticamente hai fatto qualche presenza anche come ala destra e sinistra. Quale ruolo senti più tuo? Quali sono e sono state, a tuo parere, le migliori qualità che ti hanno permesso di giocare in ottime squadre? Io nasco seconda punta poi ho giocato sia esterno a destra, a sinistra o trequartista. Penso che chi sa giocare a calcio può giocare un po’ ovunque ma preferisco la seconda punta. La qualità migliorare per giocare in piazze belle e che hanno l’ambizione di vincere è quella della competizione e della pressione del risultato. Bisogna essere molto forti di testa perché giocare in alcune piazze comporta oneri e onori però quando si vince è sempre bello.”
“Stai già pensando alla prossima stagione? Che obiettivi ti stai ponendo? In realtà ci sono diverse situazioni ma come faccio da due anni anche per scaramanzia preferisco aspettare la chiamata che mi dia gli stimoli giusti. Ho i miei procuratori che gestiscono questa cosa e ho molto fiducia in loro quindi sono molto sereno.”
“Chi è il tuo idolo? A quasi 34 anni hai ancora qualche sogno da voler realizzare in ambito calcistico? il mio idolo ovviamente è stato Ronaldo il fenomeno, io e i miei coetanei eravamo innamorati tutti di lui. Diciamo che fisicamente sto ancora molto bene per fortuna, vorrei arrivare in doppia cifra come campionati vinti e poi rimanere sempre nel mondo del calcio perché è la mia passione ed è stato l’unico elemento che mi ha migliorato la vita sia come uomo che come persona.”
(Fonte foto: Francesco Paolo Greca)