Abbiamo intervistato Manuel Cannavaro, centrocampista classe 2002 del Real Casalnuovo. Figlio di Paolo Cannavaro, ex difensore di Parma, Napoli, Verona e Sassuolo, Manuel ha trascorso la sua infanzia calcistica tra varie esperienze in squadre giovanili e professionistiche. Dalle prime esperienze con il Napoli, passando per Taranto, Casarano e Fano, fino al suo attuale percorso con il Casalnuovo, Manuel si sta facendo strada nel mondo del calcio con il sostegno e i preziosi consigli di suo padre. Con il numero 21 sulle spalle, che porta con sé un significato speciale, Manuel Cannavaro è pronto a dimostrare il suo valore e a lasciare il segno, seguendo le orme di una grande famiglia ricca di professionisti. L'intervista:
"Manuel Cannavaro, centrocampista classe 2002 del Real Casalnuovo, figlio di Paolo Cannavaro. Hai trascorso la tua infanzia calcistica con il Sassuolo collezionando tra under 17-18-19 oltre 40 presenze. Poi 9 gettoni con il Taranto in Serie C, 27 presenze con il Casarano in Serie D, 5 con il Fano sempre in D e da gennaio sei approdato al Casalnuovo. Raccontaci un po’ di te e della tua infanzia calcistica. Sono un ragazzo che ha sempre amato il calcio. Ho iniziato da piccolino, ovviamente giocando in casa e guardando alcuni video che mio padre mi mostrava ogni tanto. Ero sempre lì attaccato al pallone. Dopodiché ho iniziato nel settore giovanile del Napoli e mi sono poi trasferito al Sassuolo in primavera per poi andare a Taranto in Serie C. Dopo un anno in Serie C sono stato a Casarano, dove abbiamo anche fatto i play-off. L'anno successivo ho giocato metà anno a Fano e poi sono venuto qui a Casalnuovo."
"A differenza di tuo padre che era difensore tu giochi come centrocampista. È un ruolo che hai scelto? Il numero 21? Ho scelto il numero 21 perché mi ha accompagnato in un periodo molto difficile della mia vita. Non posso raccontare il problema che ho affrontato, ma è stato molto difficile da superare. Il numero 21 è stato un costante presenza che mi ha aiutato a superare questa situazione, poiché lo vedevo dappertutto. Ho scelto di giocare come centrocampista perché con il tempo mi è venuto abbastanza naturale. Sin da piccolo avevo un tiro potente e riuscivo a gestire bene la palla nonostante la mia giovane età. Con il passare degli anni, ho deciso di spostarmi più in avanti in campo perché mi piaceva segnare goal."
"Nel corso degli anni, quali sono i consigli che ti sta lasciando tuo padre per riuscire ad affrontare la carriera calcistica? Qual è il rapporto che hai con lui e quali sono i ricordi che non dimenticherai mai? I consigli che mi dà sono quelli di vivere serenamente la mia carriera calcistica. Anche perché portando un cognome difficile sulle spalle, devo essere sempre ben focalizzato sull'obiettivo e non lasciarmi influenzare da nessuno. Inoltre, lui mi ha sempre detto che ci sarà sempre gente pronta a giudicarmi, ma nonostante questo devo andare avanti e dimostrare il mio valore sul rettangolo verde."
Questo è solo un piccolo estratto dell'intera intervista concessaci, continua a seguirla tramite il link sottostante del nostro canale Youtube "StadioRadio il portale dei dilettanti":
(Fonte foto privata: Real Casalnuovo)