Di padre in figlio: l'eredità calcistica di Fabio Cannavaro continua con Andrea, giovane talento classe 2004 che milita nel Real Casalnuovo in Serie D. Il ragazzo, cresciuto tra le esperienze internazionali del padre e la passione per il pallone sin da piccolo, ci racconta i suoi primi passi nel mondo del calcio e le ambizioni per il futuro. Conosciamo meglio il figlio dell'ex capitano della Nazionale italiana, pronto a seguire le orme del padre e a scrivere la sua personale pagina di gloria nel mondo dello sport:
"Andrea Cannavaro, difensore centrale classe 2004 in forza al Real Casalnuovo. Hai vissuto l’inizio della tua giovane carriera calcistica tra le fila del Guangzhou quando tuo padre Fabio allenava la prima squadra lì in Cina. Poi hai avuto l’opportunità di giocare con l’under 18 della Lazio collezionando 17 presenze. Raccontaci un po’ i tuoi inizi e qualche aneddoto legato alla tua infanzia circondato da una famiglia di grandi atleti professionisti. Tutto è iniziato quando ero piccolino, diciamo, non molto tempo fa. Da ragazzo, abitavo sempre fuori con mio padre e seguivo la mia famiglia, che è sempre stata molto unita. Il calcio è sempre stato vicino a me, grazie a uno zio e un padre che hanno fatto del loro meglio nel campo da calcio. Crescendo, sentivo sempre parlare di questo sport, andavo a vedere le partite e lo trovavo uno spettacolo. Poi, crescendo, tutti mi dicevano "Ma tu non giochi a calcio?", e io rispondevo di no, perché, anche se mi piaceva, mi sentivo un po' in imbarazzo. Non capivo il motivo, ma col tempo ho deciso di lasciarmi andare. A 14 anni, in ritardo, ho iniziato a giocare e ho frequentato le giovanili della Lazio per tre anni, dove mi sono trovato benissimo. Poi, dopo quell'avventura, è iniziato un nuovo capitolo qui al Real Casalnuovo. Hai avuto anche un'esperienza in Cina, giusto? Sì, ho giocato in Cina. Anche se il calcio era molto diverso rispetto a qui, dove è uno sport già sviluppato con maggior riconoscimento verso i giocatori. In Cina, il calcio era più un passatempo, poiché hanno altri sport primari. Tuttavia, ho notato che il calcio lì a quei tempi stava crescendo e il mio soggiorno lì è stato interessante."
"Non è banale fare riferimento al tuo ruolo. Sei un difensore centrale proprio come lo era tuo padre, lo hai scelto tu? Pesa portare avanti il nome che hai dietro la maglia o non ci fai caso? Allora, il ruolo non è per mio padre, ma le caratteristiche che ho trovato e migliorato crescendo erano da difensore. Il nome che porto dietro la maglia ti può elogiare e se lo porti con orgoglio ti dà veramente una spinta e ti aiuta a crescere e andare avanti. Dall'altro lato, se ti lasci sopraffare da questo nome, diventa difficile."
"Con il Casalnuovo, in questa stagione, hai collezionato 8 presenze e 1 assist a referto contro la Gioiese alla terza di campionato. Come reputi la tua stagione e quella della squadra? Essendo stato il mio primo anno con i grandi mi ritengo soddisfatto anche se avrei voluto giocare qualche partita in più, continuando a lavorare come sto facendo, so che arriveranno altre opportunità."
"Come hai vissuto il periodo di inserimento in questa nuova realtà tra i dilettanti? Chi ti ha aiutato di più e com’è il rapporto con i tuoi compagni e la società? Quando mi sono inserito nella Serie D, ho subito notato la differenza con il settore giovanile. Quello che cambia maggiormente è la fame e la cattiveria agonistica. Da subito ti fanno capire che stai nel mondo degli adulti."
"Come mai hai scelto di indossare il numero 55? In famiglia ci sono mio padre, che ha indossato il numero cinque, in famiglia siamo in cinque. Motivo per cui ho avuto questa idea del 55."
"Nel corso degli anni, quali sono i consigli che ti sta lasciando tuo padre per riuscire ad affrontare la carriera calcistica? Qual è il rapporto che hai con lui e quali sono i ricordi che non dimenticherai mai? Ciò che riesco a condividere calcisticamente con mio padre è limitato, poiché vuole che io segua la mia strada e faccia del mio meglio per raggiungere i miei obiettivi. Tuttavia, le sue parole mi rendono determinato e mi aiutano a mantenere la testa alta in ogni situazione."
"Chi è il tuo idolo? Qual è il tuo sogno nel cassetto? Il mio idolo è Sergio Ramos, perché crescendo in una delle squadre che amo di più, il Real Madrid, vedevo questo difensore che per me era eccezionale. Parlando con mio padre, ha sempre fatto a lui i complimenti e crescendo mi sono innamorato del centrale spagnolo. Il mio sogno nel cassetto è raggiungere al massimo i miei obiettivi calcistici e avere la famiglia sempre intorno a me."
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(Fonte foto: Real Casalnuovo calcio)