Per la rubrica giovani talenti del girone I di Serie D, oggi abbiamo intervistato Diego Zuppel, attaccante dell'Acireale che dal suo arrivo a gennaio ha fatto ben parlare per prestazioni oltre la media e supporto alla squadra con tanti goal. Diego è nato il primo novembre 2002 a Montepulciano e nonostante la giovane età ha avuto già modo di calcare palcoscenici importanti come la Serie C con il Messina, Arezzo e Francavilla. Per lui anche diverse convocazioni con lo Spezia allenato da Thiago Motta. Punta centrale da 1,94 m, esplosività e progressione alcune delle sue migliori caratteristiche per un giocatore che farà sicuramente parlare molto di se. L'intervista:
"Diego Zuppel, attaccante classe 2002 dell’Acireale. La tua carriera inizia nelle giovanili del Perugia, poi Arezzo in Serie C (15 presenze, 2 reti), Primavera dello Spezia, scorsa stagione Messina in Serie C (24 presenze, 1 rete). Quest’anno inizi a Francavilla con 16 presenze e in seguito ti trasferisci all’Acireale dove collezioni oltre 10 presenze e 7 marcature. Raccontaci un po’ di te e delle tue esperienze. Ho iniziato la mia carriera a Perugia, nel settore giovanile. Sono rimasto fino alla Primavera, dove ho trascorso un anno, prima di decidere di trasferirmi ad Arezzo. In questa squadra sono riuscito a segnare una decina di gol per l'ultima stagione di Primavera, ma purtroppo tutto è stato interrotto a causa del Covid. L'anno successivo sono stato subito convocato in ritiro con la prima squadra, facendo il mio esordio a Salò contro la Feralpi. Successivamente c'è stato un cambio di allenatore e ho cominciato a giocare con più regolarità. Nelle prime tre partite ho segnato due gol e fatto un assist, ma purtroppo mi sono infortunato e sono stato fermo per tre mesi. Poi mi sono trasferito allo Spezia, approdando direttamente in Serie A, ma non ero pronto e non sono riuscito a trovare spazio. L'anno seguente ho giocato per il Messina, ma purtroppo non è andata bene. Anche se giocavo, non avevo la continuità che desideravo e non riuscivo a trovare l'equilibrio mentale. Successivamente sono passato al Francavilla, ma sono arrivato tardi e fuori forma. Nonostante mi fossi allenato da solo per tutta l'estate, era troppo tardi e ho avuto difficoltà ad integrarmi nella squadra. A quel punto ho perso un po' di motivazione. Poi a gennaio ho preso la decisione di dare una svolta e ho scelto di giocare per l'Acireale: è stata la scelta più giusta che avessi potuto fare."
"Con l’Acireale hai fin da subito stregato tutti, compresi i tifosi. Come reputi la tua stagione fin dall’inizio con la Virtus Francavilla e questo stupendo finale con l’Acireale? Con l’Acireale ho trovato un grande feeling: tifosi, squadra, campo. Tutto. È stata la cosa migliore, mi hanno fatto sentire importante. Mi sono sentito un giocatore fondamentale, e questo mi è servito molto. Però devo dire che la prima parte di stagione mi ha aiutato a crescere, a non mollare, anche psicologicamente: se non avessi attraversato quel periodo buio, non sarei riuscito a rimettermi in gioco come ho fatto qui ad Acireale."
"Oltre 50 presenze in Serie C, in Serie D questa è la tua prima esperienza. Che differenza c’è tra i due campionati? Dopo queste ottime prestazioni credi di meritarti nuovamente la Serie C? Le differenze tra la C e la D a livello tecnico sono tante, naturalmente, ma non sono così marcate come si potrebbe pensare: semplicemente c'è una preparazione fisica diversa e magari una mentalità diversa. In Serie C si dà più importanza ai dettagli e si è maggiormente seguiti. Il lavoro non si limita al campo, ma include anche l'aspetto extra-campo. I tempi di gioco sono leggermente più contenuti. In Serie D ci sono meno automatismi, mentre in Serie C c'è un po' più di sviluppo tattico. Tuttavia, ripeto, non sono differenze così evidenti. Per il prossimo anno valuterò, osserverò. Sono convinto di poter giocare in Serie C, ma vedremo cosa riserverà il futuro."
"Sei una punta centrale molto fisica, hai sempre giocato in questo ruolo? Quali sono le tue principali caratteristiche e quelle invece che vorresti migliorare? Ho sempre fatto l’attaccante centrale. Le mie qualità principali sono forza fisica e tiro. E poi, nonostante la mia altezza, ho una buona progressione, una buona falcata, anche in velocità quando riesco a partire palla al piede. Devo migliorare molto il gioco aereo e il colpo di testa."
"Chi ti sta aiutando di più dall’inizio della tua carriera? Com’è il rapporto con i compagni, lo staff e la piazza di Acireale? Mi ha aiutato sempre la mia famiglia. Mio padre da piccolo mi portava al campo, facendo mezz'ora di strada, poi aspettava gli allenamenti e mi riportava a casa. Poi crescendo man mano ho iniziato a essere più autonomo, coi mezzi. Ad Arezzo, infatti, facevo tutto velocemente per sbrigarmi. La mia famiglia, comunque, anche tra mille difficoltà non mi ha mai fatto mancare niente. Qua ad Acireale il rapporto coi compagni è fantastico, e anche con lo staff. Tutte bravissime persone. Ho un bellissimo rapporto, sia lavorativo che umano. La piazza è fantastica, ho trovato gente pazzesca. Anche fuori dal campo. Da gusto uscire, quando ti fermano. È proprio bella Acireale."
"Chi è il tuo idolo? Qual è il tuo sogno? Il mio idolo è sempre stato Ibrahimovic: il suo carattere, la sua mentalità. Il mio sogno è di giocare ai massimi livelli, e magari vincere anche qualche titolo, non solo personale, ma anche di squadra."
(Fonte foto: Davide De Maida)