Continua la nostra rubrica incentrata sui migliori prospetti "Under20" della stagione e del campionato di Serie D girone I. Quest'oggi si è raccontato a noi Enrico Giannone, centrocampista in forza al Licata nato il 23 giugno 2004. Una stagione importante per Enrico quella che sta per terminare, protagonista di oltre 30 partite condite da due marcature e due assist. L'intervista:
"Enrico Giannone, centrocampista centrale classe 2004 del Licata. Questa per te è la seconda stagione tra i dilettanti dopo la prima al Derthona. Come è nata la passione per il calcio? Ci fai un riassunto di queste due annate tra Derthona e Licata? La passione per il calcio penso sia sempre stata in me, sin da quando ero bambino, perché sia mio padre che mio nonno hanno giocato a calcio prima di me e quindi fin da piccolo mi sono trovato con un pallone tra i piedi e per questo non riesco a immaginare una vita senza calcio. Sì, questa è la seconda stagione che faccio in D dopo la scorsa al Derthona nel girone A, in questi due anni ma soprattutto in questa stagione al Licata penso di essermi completato come uomo prima che come giocatore. L’anno scorso ho vissuto due esoneri e da obiettivo play-off ci siamo salvati al play-out e quest’anno giocare in una piazza come Licata, abituata ad alti palcoscenici, mi ha fatto crescere tanto dal punto di vista emotivo."
"Quest’anno hai avuto la possibilità di giocare oltre 30 partite con il Licata, mettendo a segno anche due marcature. Come valuti la tua stagione e quella della squadra? Com’è il tuo rapporto con i compagni e la società? Quest’anno, grazie alla fiducia del mister e dei compagni, ho avuto la possibilità di giocare praticamente tutte le partite del campionato. Siamo partiti con grande determinazione e nella prima parte della stagione e subito dopo le tre favorite c’eravamo noi. Nella seconda parte del campionato, abbiamo avuto un calo fisiologico dovuto anche alla mancanza della nostra casa, il "Dino Liotta". Questa problematica ci ha costretto a disputare 34 partite in trasferta, con grandi sacrifici da parte dello staff, dei compagni, della società e dei tifosi, con i quali c'è sempre stato un rapporto di collaborazione reciproca. Proprio per questo motivo, anche se all'inizio i nostri obiettivi erano altri, questa non può che considerarsi una stagione positiva."
"Hai giocato quasi sempre centrocampista centrale anche se a livello statistico hai totalizzato una decina di apparizioni come esterno destro. Qual è il tuo ruolo preferito e perché? Quali sono le caratteristiche che vorresti migliorare? Sì, quest'anno penso di essere migliorato molto come giocatore nella duttilità perché ho fatto molte partite come quinto di centrocampo o addirittura come terzino, nonostante il mio ruolo naturale e preferito sia centrocampista centrale. Tuttavia, il mister mi ha spiegato sin dal ritiro come muovermi e mi ha rivoluzionato come giocatore. In questo modo, sono riuscito a fare belle prestazioni condite da due gol e due assist. C'è tanto da migliorare anche perché non si smette mai di imparare. Io lavoro ogni giorno per farlo e credo di essere sulla strada giusta."
"Chi è la tua fonte di ispirazione e qual è il sogno nel cassetto? Come giocatore ho sempre ammirato Claudio Marchisio per il suo mix di quantità e qualità, la sua duttilità ed eleganza in campo. Tuttavia, la mia vera fonte d'ispirazione è mio padre, che mi ha sempre dato ottimi consigli calcistici grazie alla sua esperienza fino alla serie C con la Nissa. Lui è l'esempio di uomo che vorrei diventare. Il mio sogno nel cassetto è giocare a livello professionistico e vivere di calcio, in modo da poter ripagare tutti i sacrifici che i miei genitori fanno per me."
(Fonte foto: Giuseppe Marrali)