In casa Acri comincia ad arrivare qualche segnale positivo, dopo un mese tutt'altro che tranquillo, nel corso del quale si è detto tutto ed il contrario di tutto. Segnali positivi che sono arrivati a seguito della riunione societaria di mercoledì sera, tenutasi nella sede della Comunità Montana Destra Crati, nel corso della quale dirigenti, tifosi e Amministrazione Comunale, rappresentata nell'occasione dal solo assessore allo sport Mino Cerenzia, hanno esposto le proprie posizioni cercando di riportare tutto nei canoni della normalità. Ed alla fine di una discussione, a tratti animata ma sicuramente costruttiva, qualcosa di importante c'è stato. Il primo dato di fatto importante, espresso e ribadito più volte e con grande fermezza dal Presidente Nino Dodaro e sostenuto dall'intera dirigenza rossonera è che «il titolo dell'Fc Calcio Acri non si vende, ne tanto meno si svende, perché è un titolo conquistato con grande sacrificio, non solo economico, e con sudore e non si può regalare il titolo a nessuno, ma deve rimanere ad Acri». Una affermazione forte e decisa che chiude dunque tutte le voci e i discorsi circolati negli ultimi tempi sulla cessione del titolo ad altre piazze. Un primo punto fondamentale, questo, dal quale la società rossonera può certamente ripartire. Meno chiaro è il ruolo e il sostegno che l'Amministrazione Comunale potrà dare a questa squadra. L'Assessore Cerenzia ha assicurato il suo personale impegno e la propria disponibilità a farsi carico delle esigenze dell'Acri, rammentando però le difficoltà nelle quali versano le casse comunali. Per nuovi chiarimenti è stata fissata una nuova riunione per la prossima settimana, alla quale saranno invitati oltre all'Assessore Cerenzia anche il Sindaco e gli altri soggetti politici della cittadina pre-silana. Novità importanti ce ne sono state anche sul fronte societario. Se nuovi soci per il momento non se ne vedono, sembra invece importante il nuovo assetto che la società di Via Pratore sta assumendo. La notizia è che quest'anno, potrebbero esserci non tre ma addirittura quattro presidenti. Al posto dell'uscente presidente Nino Dodaro, che dopo decenni di impegno attivo ha preferito farsi da parte assicurando comunque il sostegno alla società, per dare nuova linfa dovrebbero entrare con la carica di presidente due o addirittura tre giovani dirigenti, ma il condizionale è d'obbligo almeno fino a quando non saranno assegnate ufficialmente le cariche sociali. Un riassetto che ha coinvolto anche le altre cariche di vice-presidente, dirigente e socio. Un messaggio chiaro a chi pensa che quella dell'Acri sia una società chiusa, come è stato ribadito nel corso della serata, “questa è una società aperta a tutti, chiunque voglia entrare e in qualsiasi carica voglia entrare è ben accetto”. Ora l'Acri è attesa da un vero e proprio tour de force per recuperare il tempo perduto. Prima il nuovo incontro con l'assessore Cerenzia, poi il 30 giugno verranno azzerate le cariche sociali e verranno assegnate le nuove ed il quadro societario, a quel punto sarà più chiaro, quindi a luglio ci sarà da assolvere all'iscrizione per il campionato 2009-10 al quale comunque il calcio Acri prenderà parte.


Luigi Algeri (Calabria Ora)