Uno dei progetti più attesi della prossima Prima Categoria, è sicuramente quello del Siderno, impegnato in un percorso di risalita e noi siamo andati a raccogliere lo stato d’animo di Peppe Alia che sarà il trainer biancorazzurro per la stagione che va ad iniziare.
Dopo la Vallata del Torbido, torni in pista in una piazza di grande importanza. Quali motivazioni?
«Le motivazioni sono davvero tante. Ricordo già da giovane calciatore quanto fosse importante la piazza di Siderno, era ed è un privilegio difendere questi colori. Il fatto che sia stato scelto per guidare questa squadra mi onora».
Sei un simbolo del calcio locrese, l'essere approdato a Siderno è indice di un avanzamento culturale nel rapporto tra le due realtà?
«Credo che il campanilismo sportivo tra le due città rimanga sempre, è il sale del calcio. Per quanto riguarda gli altri ambiti direi che il passare degli anni ed il ricambio generazionale abbiano portato ad una crescita importante dei rapporti tra le due cittadine».
La squadra allestita fino a questo momento in cosa può far sperare i tifosi biancoazzurri?
«L’obiettivo richiesto dalla dirigenza è quello dei play off, quindi lavoreremo duramente per raggiungerlo il prima possibile e se saremo bravi potremmo toglierci altre soddisfazioni, sperare e sognare in un colpaccio con vittoria finale è nei miei auspici»
In linea generale che girone sarà questo di Prima Categoria D?
«Il torneo presenterà sempre diverse squadre attrezzate per raggiungere la Promozione, come del resto anche la salvezza tranquilla. Sarà importante essere al top fisicamente e mentalmente per fronteggiare adeguatamente tutte le gare che si succederanno».
Sempre più importante è fatica di trovare ragazzi vogliosi di giocare a calcio ed un po' di disaffezione rispetto la presenza negli stadi, come si riaccende la fiamma del pallone?
«A questa domanda le risposte potrebbero essere diverse. Mi limito ad osservare come sempre più spesso le distinte facciano registrare giocatori stranieri e questa per il movimento italiano è una tematica da affrontare con assoluta serietà. Serve un cambio di rotta che va impostato dagli organi preposti e riportare i nostri ragazzi in campo, aiuterà a riportare persone allo stadio».