Un derby pieno di suggestione e sfumature emotive. Domani è tempo di San Luca-Cittanova
Un derby pieno di suggestione e sfumature emotive. Domani è tempo di San Luca-Cittanova

Festività celebrate nella cornice irrituale della continuità agonistica. Giornate d’aprile trascorse in fretta, senza lo spazio sufficiente per elaborare il percorso fatto e quello ancora da consumare. Per San Luca e Cittanova la Pasqua ha portato tanto lavoro supplementare in vista dello scontro “diretto” che può indirizzare il finale di stagione. La proiezione è già sulle zolle che domani pomeriggio racconteranno le evoluzioni del derby valido per il recupero della 15ª giornata d’andata.

Si giocherà in zona rossa, sull’erba naturale del “Corrado Alvaro”, davanti a poche decine di dirigenti e addetti ai lavori. Il quadro recita così: San Luca 32 punti e tre gare da recuperare; Cittanova 29 punti e due partite ancora da incasellare. Tre lunghezze separano le avversarie di giornata.

Ma qual è la posta in palio? Si gioca per la salvezza, questo è il dato numerico più immediato. Ma si gioca anche per altro, tra suggestioni e sfumature emotive. I giallorossi jonici per lo scettro di calabrese dell’anno; i pianigiani per una scalata di classifica diventata, all’improvviso, quasi inarrestabile. I playoff restano l’orizzonte più allettante. Ma chi tocca i fili resta fulminato, e il campo minato del rush finale impone accortezza in dosi abbondanti per tutti.

Qui Cittanova

Con il ritorno di Pietro Infantino in panchina, la compagine cittanovese ha collezionato otto punti in quattro partite: due vittorie con Dattilo e Biancavilla, e due pareggi con Licata e Rotonda. Un cambio di passo evidente, potente, destinato a riaprire gli scenari playoff. Una media punti di due a partita, mentre nell’era Nocera la media si attestava a 1 spaccato (8 in 8 gare). Il nodo da sciogliere è, nonostante i correttivi e le prove, la solidità difensiva. I giallorossi il gol lo subiscono praticamente sempre. E non bastano i gol a dare sicurezza al collettivo. Specialmente se di scende nell’arena di chi in casa ha perso una sola volta negli ultimi tre anni e possiede una delle migliori difese del torneo. Dubbi di formazione. Per la sfida, mister Pietro Infantino dovrebbe schierare un 3-4-2-1 molto simile a quello visto giovedì scorso contro il Rotonda. Turno di riposo per l’acciaccato Silenzi, sostituito da Napolitano sull’esterno sinistro d’attacco. Petrucci o Barilaro (recuperato) per la zolla lasciata vuota dall’infortunato Rizzo. Per il resto, squadra che fa punti non si cambia.

Qui San Luca

Di contro, ecco il progetto di mister Francesco Cozza, da giorni accomodato al desco della riflessione: il calo c’è, non è un problema, ma ha scalfito qualche certezza. Nelle ultime ore sono stati bloccati due innesti per rimpolpare l’ossatura del parco under. Ma è la tenuta complessiva a destare preoccupazione. 7 punti in sei partite disputate nel girone di ritorno; una media di 1,2 punti a partita di fronte all’1,7 del girone d’andata. Nulla di drammatico, vista la graduatoria molto più che positiva. Ma non è il passo dei giorni migliori, mentre restano alte le ambizioni della piazza. Niente esperimenti. Contro il Cittanova, mister Ciccio Cozza dovrebbe riportare tra i pali Scuffia, lasciato a riposo a Santa Maria, affidando una maglia da titolare anche a Marchionna al centro della difesa. Complessivamente, un 4-3-3 costruito sugli elementi più in condizione.

Oltre il calcio

Ovviamente, il derby tra San Luca e Cittanova è l’occasione, ghiotta e fin troppo prevedibile, per rispolverare il vecchio armamentario di retorica calcistica (e non), residuato di lontani anni in cui il calcio era una materia differente rispetto a quella in chi si è evoluta oggi. Lo scontro tra le due compagini giallorosse sarà, né più né meno, una partita di calcio fatta di agonismo, spettacolo e passione. I tre punti varranno tre punti, per una classifica chiamata a confrontarsi con ben altre visioni più articolate e ampie. Le forzature semantiche rimarranno fuori dal campo, per fortuna, a mero appannaggio di palati dai gusti stantii. È, questa, una delle prerogative del calcio interregionale: respirare oltre i territori, la retorica, i circoli chiusi. Ed è compito di chi fa cronaca trovare parole nuove per raccontare i tempi che cambiano.