Gioia Tauro - Una sfida così non si vedeva da un bel po di tempo, troppo per una piazza come Gioia Tauro, abituata nella propria storia calcistica a vivere ben altre situazioni, in campionati di alto livello che hanno dato blasone e fama alla città pianigiana. L’unica nota stonata arriva da qualche screzio che due giocatori, a quanto pare, hanno avuto negli spogliatoi. Situazione che ha innervosito non poco l’entourage isolano, trainer Lo Monaco in testa che commenta: «Non posso dire niente del match, perché fino al 1-0 abbiamo giocato meglio noi. Poi non si è più giocato a calcio». Il match vibrante vissuto sabato al Polivalente (presto Pasquale Stanganelli) ha messo in evidenza, invece, la netta superiorità dei metaurini che hanno fatto un sol boccone della compagine crotoniate, dimostrando che la vittoria nella gara d’andata e la vetta della classifica non era una casualità. E la vittoria assume ancor più valore se si pensa che mister Nocera doveva fare a meno dei due centrali difensivi titolari, con Babuscia e Sepentino a mezzo servizio ed un Paparatti monumentale arretrato sulla linea difensiva. Ha giganteggiato il buon Livio, dietro, affiancando il roccioso Iannì e spegnendo sul nascere qualsiasi iniziativa di marca giallorossa. Era giusto citare il sacrificio di questi due atleti ma andrebbero citati uno ad uno per la volontà ed il cuore che i ragazzi hanno messo in campo, i gol di Giovinazzo e Kane, l’arte di Babuscia, la grinta dei giovani. E poi c’è lui, il factotum, Graziano Nocera, lo vedi dappertutto, anche a fine gara quando con la solita umiltà commenta: «Questa è la vittoria del cuore, la vittoria di un gruppo coeso. Oggi – continua il mister – siamo stati una pigna, tutti uniti, riuscendo a sopperire ad assenze importanti. I miei ragazzi sono stati eccezionali così come lo sono i nostri tifosi, a cui va il nostro ringraziamento. Sentir gridare forza Gioiese dalla tribuna ci ha rincuorati, dandoci enorme carica, adesso diamo continuità tutti insieme a questa impresa».