ROSARNO: (4-4-2) Scerbo 6; Pantano 6,5; Romeo 6 (30° st. Marino); Varrà 6,5; Catalano 6,5: Favasuli 6; Principato 6; Vanzetto 7; Vicentin 6,5; Lio 6,5 (26° st. Bruzzese 6; Saffioti 7.
A disp. Occhiuzzi; Frisina; Scorrano; Artuso Dominguez; All. Figliomeni

CASTROVILLARI: (4-3-3) Spingola 6,5; Leta 6; Vigliatore 6;Caridi 7; Andreoli 7,5; Ruggero 6; Piemontese 6 (12° st. Pizzini 6); Brogna 6 (20° st. Costanzo; Di Tacchio 6,5; Pinto 6 (34° st. Ferrari); Prete 6.
A disp: Scarnato; Scarlato; Greco; Cambria. All. Viola

Arbitro: Petroni di Roma 5

Note: Ammoniti - Vicentin (R); Caridi, Pinto (C) – angoli 3 a 1 per il Rosarno. Recupero 1 - 4

È finita in perfetta parità il derby tra i “Lupi del Pollino” e quelli della Piana che, per l’occasione, sia gli uni che gli altri non poterebbero essere definiti tali in quanto la partita che si è vista al Giovanni Paolo II non ha offerto spunti sufficienti per poter essere omologata ad un incontro di cartello, anche se va sottolineato che l’impegno c’è stato ma non certo all’altezza di quello che la tifoseria locale si sarebbe aspettato dopo la vittoria contro il Palazzolo.Il Rosarno infatti, dopo la rete del vantaggio segnata dopo soli quattro minuti di gioco dall’argentino Vicentin che, reduce da un lungo periodo d’infortunio, non era ancora al top della sua condizione, per il resto del tempo non ha fatto gran che perché la partita si potesse chiudere, anche se, pochi minuti dopo del vantaggio acquisito, c’era stata la possibilità di andare a rete con Lio che batteva di piatto un pallone che toccava una gamba di un avversario quel tanto per non farlo entrare in rete.Il Castrovillari, considerata la sua attuale precaria posizione in classifica si era presentata al Giovanni Paolo II con il tridente Di Tacchio, Pinto e Prete che, pur essendosi dimostrati buoni giocatori non sono mai riusciti ad impensierire Scerbo in quanto sempre arginati da Varrà, Catalano, Pantano e Romeo, mentre Vanzetto ha, sia in fase di interdizione che di impostazione, macinato palloni su palloni.Sul versante cosentino quello che ha particolarmente brillato per lucidità di gioco e per capacità tattica è stato senza ombra di dubbio il “senatore” Andreoli che, ancora una volta ha dimostrato che, quando si sa giocare al calcio, l’età non conta ma quel che vale sono i buoni piedi e l’ottimo cervello, infatti il “vecchio” Angelo è stato il vero custode di una squadra che, sul piano dei valori. non ha brillato più di tanto Già al quarto del primo tempo Saffioti, che per la verità si è impegnato a fondo a sostegno del reparto offensivo, subiva un fallo ad opera di Vigliatore. Da circa trenta metri sulla sinistra calciava secco e teso lo specialista Lio un pallone che Spingola, malgrado il preciso intervento, non riusciva a trattenere, sulla palla si avventava l’argentino Vicentin che, da pochi passi, non perdonava il pur bravo estremo rossonero. Passato in vantaggio il Rosarno tenta di chiudere con un colpo da Ko, ed è ancora Lio che al 12° sfiora la rete. Ancora al 17° il fantasista amaranto serve in maniera intelligente Vicentin che, da buona posizione ma sbilanciato, colpisce debolmente e non centra lo specchio della porta. Al 23° il Castrovillari reclama un calcio di rigore per un fallo di mano involontario di Catalano, ma l’arbitro, applicando il regolamento fa proseguire il gioco. Al 25° è ancora il Castrovillari che cerca di raggiungere il pareggio, ma un colpo di testa di Prete su servizio di Andreoli, va a finire di poco alto sulla traversa. Al 37°, su palla inattiva battuta da Lio Spingola interviene da par suo e sventa il pericolo. Sino al 45° niente da segnalare- Negli spogliatoi mister Viola spinge i suoi a pressare in quanto intravede la possibilità di un recupero dello svantaggio iniziale, capisce però che deve cambiare qualcosa e, al rientro in campo, dalla tribuna degli ospiti impartisce disposizioni al suo vice che al 12° richiama Piemontese e manda in campo Pizzini e, al 20° esce Brogna ed entra Costanzo per cercare di dare maggiore spinta al reparto offensivo che però non riesce a creare situazioni da rete.Mister Figliomeni pensa di poter dare maggiore incisività all’attacco e cambia prima Romeo con Marino e poi Lio con Bruzzese, ma il Rosarno non riesce ad esprimere più di tanto anche se Saffioti si affanna in lungo e largo e Vicentin tenta ancora il colpo senza però riuscirci.Al 32° il sig. Petroni che per tutto l’arco della partita aveva continuato, sia da una parte che dall’altra, a spezzare il gioco ad ogni alitar del vento, crede bene di risolvere lui il problema e si inventa un calcio di rigore che non stava né in cielo e né in terra, ma che, anche se è da considerare per il Rosarno un brutto scherzo di carnevale, il Castrovillari accoglie come la manna dal cielo e Pinto trasforma battendo nell’angolo basso alla destra di Scerbo che intuisce ma non arriva a parare. Così finisce per buona pace di tutti una partita senza molte emozioni.

 

da www.rosarnocalcio.it