E’ una delle grandi firme del panorama calcistico calabrese ed in attesa di sposare il progetto giusto, siamo andati a sentire a 360 gradi Paolo Gallo.
Paolo una stagione travagliata lo scorso anno. Prima Acri e poi Luzzi ma comunque sempre con un discreto bottino di gol. Cosa, però, non ha funzionato nell’insieme?
Intanto nonostante tutto sono arrivato a 14 gol e personalmente sono soddisfatto. La scelta di lasciare Acri per Luzzi è stata consapevole nonostante il rischio di retrocedere. La sfida è stata accettata per ricambiare la grande stima che aveva Reda in me e poi devo dire che mi stimolava la cosa, serviva più di un miracolo e ne ero consapevole, peccato per la retrocessione.
Come giudichi il livello del dilettantismo in Calabria e cosa serve per dare maggiore stabilità al sistema?
Il livello rispetto a qualche anno fa credo che sia un po’ sceso, una volta i campionati mostravano maggiore equilibrio. Oggi ci sono squadre, specie in Eccellenza, che spesso riescono a fare il vuoto, questo perché la crisi attanaglia diverse società. Per migliorare servirebbe anche qui un po’ di fai play finanziario, altrimenti il solco sarà scavato sempre di più.
Questione under. C’è da dire che nel tuo ruolo questi profili scarseggiano, qual è secondo te il problema?
Gli attaccanti scarseggiano forse perché inizia a mancare la passione, il desiderio di fare gol e questa è una cosa che hai nel sangue e difficilmente si impara. Fare gol, non è facile in nessuna categoria e forse serve più coraggio nel rischiare i ragazzini. Anche in allenamento vedo che spesso l’occhio della tigre manca ed io quest’occhio ce l’ho ancora.
Come si sente Paolo Gallo oggi?
A 33 anni devo dire che mi sento bene, anche perché specie negli ultimi anni non ho avuto infortuni ed ho sempre giocato tutte le gare in programma, tranne quando sono incorso in qualche squalifica. Mi sento, dunque, pronto per una nuova avventura.
Tu hai segnato tantissimo in carriera (tre volte capocannoniere). La categoria avrebbe un peso nelle scelte per il tuo futuro?
Sì qualche soddisfazione personale e di squadra me la sono tolta. Intanto ringrazio le società che mi hanno cercato, attualmente sto valutando i progetti con calma, poiché la fretta non aiuta a prendere la decisione migliore che potrebbe, anche, portarmi in una categoria diversa dall’Eccellenza a condizione che il progetto almeno sulla carta sia vincente.