Continua il nostro ciclo di interviste. Oggi andiamo in casa Gallico Catona a parlare con mister Giuseppe Misiti, protagonista di un torneo dai due volti, ma comunque soddisfacente dato l’ampio anticipo nel centrare l’obiettivo.
Mister lei ha lavorato con tantissimi giovani, quali vantaggi e quali svantaggi da una composizione così verde della rosa?
Lavorare con tanti giovani è sicuramente molto stimolante. Con un “over” molte situazioni non vanno insegnate perché, appunto, c’è l’esperienza che porta in dote determinate cose. Con gli under il lavoro va anche a toccare aspetti quali la postura da tenere ed i tempi di inserimento, tanto per fare qualche esempio.
In una rosa fatta di giovani, il lavoro atletico come si sviluppa?
Ciò che conta di più, per quanto riguarda la parte atletica, è il ruolo. Un esterno, ovviamente, fa cose diverse rispetto ad un centrale e quindi direi che c’è una grande profilazione in base al calciatore che ci si trova davanti.
In una regione che soffre il deficit strutturale, il Gallico Catona beneficia di un gioiello come il "Lo Presti", quanto aiuta questo stato delle cose nello sviluppare un' idea di calcio?
Avere a disposizione una struttura come questa è praticamente avere il fulcro fondamentale. Lo stadio a disposizione va già a semplificare l’organizzazione. Nel caso del “Lo Presti” c’è anche il valore aggiunto di un buon sintetico che armonizza il lavoro e tutto quanto facciamo con i settori giovanili, come si è potuto notare, si va a riverberare positivamente sulla prima squadra.
Gallico Catona superlativo nel girone di andata, decisamente troppo lento il ritorno. Come mai questo netto divario tra le due fasi di torneo?
All’andata siamo andati benissimo, complice l’avere a disposizione una rosa ampia. Potevo contare su 24/25 elementi di buona qualità. Al ritorno, per diversi motivi, ci siamo ritrovati più corti. Per fare qualche nome, sono andati via Macchia, Ricciardi, Penna, Ciccone, Scarcella e Crucitti. A fronte della flessione, però, possiamo anchesorridere per aver lanciato dei giovani nati dopo il 2000: Bilardi e Tripodi su tutti.
Se dovesse indicare il momento più esaltante della stagione, quale sceglierebbe?
Senza dubbio l’andata con quello sprint finale che ci ha visto inanellare cinque vittorie consecutive.
Dove vedremo Giuseppe Misiti il prossimo anno?
Potrebbe apparire scontato, ma per noi allenatori davvero contano i progetti. Valuterò ovviamente tutti quelli che mi perverranno e sceglierò quello più accattivante.