Partita dai due volti quella disputata questo pomeriggio al Pepè Nocera di Lazzaro.Dopo un primo tempo piacevole infatti, il gioco e le azioni da goal sono andate via via scomparendo, lasciando i pochi spettatori presenti a secco d’emozioni. Nella gara che segna il rientro di Fascì al centro dell’attacco e la partenza da titolare di D. Minniti in mezzo al campo, il Lazzaro subisce la partenza sprint degli ospiti, che già al 5° del primo tempo si portano in vantaggio grazie al goal di Fiorenza. Un goal inaspettato per i ragazzi di mister Surace, dopo un approccio alla gara buono .Gli ospiti si difendono senza però rinunciare alle ripartenze, proprio in una delle sortite offensive, i giallorossi hanno la possibilità di raddoppiare ma Morabito si supera su conclusione dello stesso Fiorenza, al 20°. Il Lazzaro attacca e colpisce un palo sul finire del primo tempo, sugli sviluppi di un corner.
La ripresa è avara di conclusioni, il Lazzaro attacca in modo confuso rischiando il tracollo su contropiede.La gara scivola via, i biancorossi cadono nella trappola del nervosismo, perdendo tempo prezioso, fino al 36° quando Falcomatà inventa il goal del pareggio con un destro dalla trequarti.
Pareggio raggiunto e classifica che segna quota dodici. Ma dopo la figuraccia di Bocale, ci si aspettava qualcosa in più.Vincere non era impossibile, anche contro una squadra ben organizzata come il Guardavalle.
Ci si chiede inoltre se tutto questo nervosismo palesato dalla società faccia il bene della squadra.Ci si chiede , e ce lo siamo chiesti anche dopo la prima vittoria, se non serva un allenatore più esperto, nelle ultime due gare Surace non ha azzeccato un cambio, lasciando Vita in panchina e Galì in campo. Ci si chiede perchè sugli spalti ci sia così poca gente. Ci si chiede se giudicare Domenico Minniti tra i migliori in campo sia frutto dell’immaginazione di un pubblico “prevenuto” e in “mala fede”
Alimentare la frattura tra tifosi e società, in una piccola realtà come la nostra non può portare a niente di buono. Su quegli spalti c’è gente che tiene sinceramente alle sorti del Lazzaro, c’è gente che è cresciuta con quella maglia addosso, che ha un forte senso di appartenenza, c’è gente che ha avuto la fortuna di conoscere e apprezzare personaggi come Pepè, il Lazzaro è patrimonio di tutti non serve a niente isolarsi.