Gallico Catona 3 - Sersale 1 Eccellenza 10 giornata
Marcatori: al 13 e al 20 Cormaci, all’84 Ferrato (rig.), all’ 89 Scozzafava (rig)
Gallico Catona : Parisi 6, Fulco 7, La Cava 7, Gioia 7,5, Fayè 7,5, Scarcella 7,5, Gottuso 7 (all’ 88 Carlo s.v.),
Penna 7,5, Macchia 6 ( al 60 Monorchio 7), Violante 6,5 , Cormaci 8 (al 70 Ferrato 7). All .Misiti 8,5
Sersale : Parrottimo 6, Astorina 5, Scalise 5, Corosiniti 5 (al 76 Ikubor s.v.), Scozzafava 6, Staglianò 5 ( al 53
Mittica 5), Caturano 5,5, Pugliese 5 (al 37 Carrozza 5), Anellino 5, Tolomeo 5,5, Ferrarelli 6 (al 69 Ricci s.v.)
All. Trapasso 5
Arbitro- Cortale di Locri 7 , Flotta e Petrini di Rossano
Gallico-
Con estrema facilità ( il Sersale “ terza forza” del torneo ha deluso le attese della vigilia) e con raziocinio il
Gallico Catona ritorna a vincere la le “pareti domestiche” per la quarta volta stagionale. Dimenticando e in
fretta le due consecutive sconfitte patite in trasferta soprattutto quella “ bruciante” di Paola.
I locali raggiungono in graduatoria il Sersale e il Castrovillari nella quarta piazza in piena zona play –off.
Chi lo avrebbe mai immaginato alla vigilia del torneo!
Peppe Misiti giovane ed emergente tecnico con il suo duro lavoro fatto di regole ferree ed applicazione
sta facendo benissimo con un manipolo con tanti giovani del 2000, conferme come Parisi e Andrea Penna, i
nuovi di valore come Fayè e Gioia e un goleador come Totò Cormaci.
I giallorossi di Sersale non sono stati mai in partita, una giornata storta oppure il giovane e positivo Gallico
Catona li ha saputi imbrigliare fino a renderli innocui e poco incisivi.
Equilibrio tattico, a metà campo il “ metronomo” Peppe Gioia e l’onnipresente Andrea Penna hanno
surclassato sulla corsa , nel palleggio e nel ritmo gli avversari e di un certo nome come Scozzafava e
Tolomeo. Sersale per tutto il primo tempo quasi stordito, ha sofferto la dinamicità dell’ esterno Gottuso e
di un Andrea La Cava in netto miglioramento anche in fase di non possesso palla.
Scarcella il centrale difensivo del 2000 non ha concesso nessuno palla al bomber Stagliano che nelle ripresa
addirittura è stato sostituito,
Ci sta prendendo gusto con il gol il “ puledro” Totò Cormaci, autore di un’altra significativa doppia
marcatura. Un difensore adattato in attacco, 5 reti in campionato. Ha fisico ( deve però dimagrire qualche
chilo), rapidità e precisione nell’esecuzione.
Al 9 Gottuso sulla sinistra è devastante , supera tre avversari, dal fondo effettua un cross in area, ma Totò
Cormaci non è pronto ad approfittarne.
E’ il prologo alla prima rete che arriva al 13. Corner battuto da Peppe Gioia , spizzica di testa Macchia ,
sempre di testa da pochi passi deposita in rete l’astuto Totò Cormaci.
Non c’è la reazione di un Sersale involuto e senza idee.
E’ il Gallico Catona che sulle ali dell’entusiasmo continua a manovrare con fluidità e tante idee.
Al 20 il raddoppio. Totò Cormaci fa tutto da solo, dai 15 metri in posizione defilata sull’out di destro bette
con un preciso rasoterra che colpisce il palo e rotola per la seconda volta dietro le spalle dell’attonito
Parrottino.
Al 32 ci prova a fare il “ tris” il poco incisivo Vito Macchia che spreca una ghiotta occasione.
Chi l’ha visto il Sersale ? Parisi inoperoso , tranne un’uscita facile al 43 della prima frazione di gioco.
Primo tempo monologo di un armonico Gallico Catona proposto e ideato dal tecnico Peppe Misiti , si chiude
sul doppio vantaggio.
Nella ripresa non abbozzano reazione gli ospiti, Trapasso fa ben quattro sostituzioni.
Il Gallico Catona amministra con sagacia il doppio vantaggio, dosa le forze, esce un assai applaudito Totò
Cormaci per far posto a Peppe Ferrato che utilizzato part time da il meglio di se stesso.
ALL’ 84 si procura un rigore che lui stesso trasforma per il 3 a 0.
All ’89 la rete della bandiera del Sersale con Scozzafava su rigore.
Il Gallico Catona bi fronte ( c’è anche la semifinale “ storica” di Coppa Italia contro la capolista Locri) risale
In graduatoria e conferma di essere una delle formazioni più in forma del momento.
Sersale un pomeriggio tutto da dimenticare.
Giuseppe Calabrò