Le interviste di StadioRadio. Antonella Modafferi:"Ereditata una situazione difficile. Il prossimo anno giocheremo sul sintetico"
Le interviste di StadioRadio. Antonella Modafferi:"Ereditata una situazione difficile. Il prossimo anno giocheremo sul sintetico"

A bocce ferme da oltre una settimana, intervistiamo Antonella Modafferi per tracciare un bilancio del suo primo anno al timone del Locri.


 

Presidente Modafferi, è andata in archivio la stagione. Obiettivo raggiunto ma con qualche patema di troppo, nonostante quasi sempre il Locri sia rimasto fuori dalla “zona rossa”. Qual è il suo commento da massimo dirigente?

Si, l'obiettivo è stato raggiunto, anche se siamo partiti penalizzati da un bel po' di debiti lasciati dalla vecchia società e da calciatori che ci hanno fatto una brutta pubblicità proprio "spettegolando" su quei debiti.

E' stato anche un anno particolare a livello di classifica perché, a parte le due corazzate Isola e Cittanovese, le altre squadre, con due vittorie o con due sconfitte di fila, saltellavano dalla zona play off a quella play out e, fortunatamente, noi siamo riusciti a destreggiarci per evitare il peggio.

Oltre a raggiungere l'obiettivo salvezza, per noi era fondamentale dimostrare che la nuova società è forte, stabile e soprattutto seria e fortemente motivata a non mollare.

Il maggiore handicap delle categorie dilettantistiche è proprio questo, presidenti e società che a fine campionato spariscono e, spesso, anche prima.

Ho sentito persone dire che è stato un brutto anno per l'AC Locri, io credo invece che gli anni brutti siano stati quelli delle retrocessioni, quelli della disfatta, quelli delle delusioni e delle ambiguità e soprattutto quelli in cui non si sono trovati i soldi neppure per l'iscrizione.

Quelli sono stati anni brutti, non questo in cui un gruppo di tifosi ha deciso di metterci faccia e portafoglio e sono riusciti a far mantenere la categoria raggiunta quasi per scherzo, dopo anni in cui l'AC Locri sembrava scomparso.

E' noto statisticamente che l'anno dopo una promozione è il più difficoltoso, e lo hanno dimostrato squadre come il Sersale ed il Crotone, a cui, purtroppo la passione non è bastata.

Il passaggio dalla Promozione all'Eccellenza è duro: si comincia a respirare il vero calcio, si ha a che fare con ambienti e meccanismi diversi, si raddoppiano le spese, già solo con le trasferte e poi i tifosi sono abituati alle vittorie ed è difficile far capire che è già una vittoria rimanere in Eccellenza.

Noi abbiamo mantenuto impegni ed obiettivi; ho avuto al mio fianco non dei soci ma dei copresidenti, tutti carichi di passione e voglia di fare e soprattutto uniti nelle difficoltà.

Anzi, oltre loro, che ringrazio per avermi scelta per rappresentarli, devo ringraziare pubblicamente mio marito Andrea ed i miei figli, che hanno sopportato con infinita pazienza la mia dedizione all'AC Locri, credo che pochi mariti avrebbero assecondato una moglie che la domenica invece di preparare il ragù, preparava lo zaino con sciarpe e bandiere.

E quello da tifosa?

La mia indole da tifosa si è dovuta un po' mascherare sotto le vesti da presidente, ma spesso è venuta fuori scatenando le ire di Mister Ferraro che mi rimproverava di esserlo troppo. Di sicuro, in alcune situazioni mi è stato difficile essere diplomatica, probabilmente perché non fa proprio parte del mio carattere: come tutti i veri tifosi sono impulsiva e non mi piace scendere a compromessi.

Cosa serve, adesso, alla Locri calcistica per continuare l’assestamento e spiccare il volo sotto il profilo societario?

Adesso serve che tutti quelli che sono stati a guardare per vedere cosa avremmo combinato, capiscano che stiamo facendo sul serio, quindi valuteremo l'ingresso di nuovi soci e siamo già al lavoro per avvicinarci a sponsor che capiscano che a Locri il calcio non è solo 90 minuti a domenica ma molto di più.

A Locri non si parla dell'AC Locri, solo al Bar dello Sport il lunedì mattina ma lo si vive ogni giorno, tutti insieme.

Le idee sullo staff tecnico? Ci può dare qualche indicazione su Ferraro?

Mister Ferraro, come ho detto più volte, è stato voluto a Locri per gettare le basi ad un progetto futuro, consapevole che sarebbe stato un anno difficile.

Per lui lo è stato ancora di più, perché non credo sia abituato a navigare nelle acque basse della classifica, ma comunque gli va dato atto di essersi riuscito ad adattare a quella che era la rosa a disposizione.

Per quanto riguarda i giovani che percorso verrà intrapreso? Gli under spesso sono una “criticità” e farli in casa potrebbe essere la panacea.

Quello che è mancato all' AC Locri credo sia stato proprio questo, non avere una propria "cucciolata" di ragazzi cresciuti in casacca amaranto, ragazzi con l'ambizione e la voglia di giocare in prima squadra e non ragazzi di fuori che vedono Locri solo come un trampolino di lancio.

L' AC Locri deve essere il primo traguardo e non solo un punto di partenza, per tutti i ragazzi della zona che amano il calcio e noi faremo di tutto per realizzare anche questo sogno.

Tema stadio, ci sono novità in vista della prossima annata è tutto confermato quanto presentato a fine 2016?

Ci hanno garantito che a breve partirà l'appalto ed il passo successivo sarà l'inizio dei lavori, male che vada dovremo rimandare l'inizio del campionato in casa ma di sicuro il Locri giocherà sul sintetico, il nuovo anno.

L’attenzione mediatica sull’Eccellenza sale sempre di più, il campionato “fuori dal campo” come è stato in relazione a dirigenti con cui si è confrontata?

Il mio ruolo mi ha dato l'opportunità di conoscere delle persone stupende, chi più e chi meno, ma per me è stato importante confrontarmi ed imparare da chi ne sa più di me. Anche questo è servito a far diminuire di peso il mio bagaglio d'inesperienza ed ingenuità con cui mi sono affacciata in questo mondo e spero, l'anno prossimo, di fare buon uso di ciò che ho imparato.

Per quanto riguarda i vari campi dove la sua squadra ha disputato le trasferte gli standard sono stati soddisfacenti?

Quello che ho invidiato sono state delle strutture bellissime e curate come quella del Sambiase, quello in cui invece non abbiamo mai trovato parità è stato nel tifo e nel servizio d'ordine.

I nostri tifosi si sono sempre distinti, sia come numero di persone al seguito, anche famiglie intere, che come coreografie e non hanno mai avuto rivali in grado di competere.

Il servizio che le Forze dell'ordine locali effettuano allo stadio “Comunale” di Locri è stato impeccabile, in tutti i sensi, dal pre partita in poi garantendo a tutti presenza costante, al contrario di altri stadi, in cui l'assenza si è avvertita.

Il suo arrivo è stata una ventata di freschezza ed il suo modo di porsi è stato molto apprezzato anche tra gli addetti ai lavori, cosa cambierebbe Antonella Modafferi per migliorare e far crescere tutto il sistema calcio?

Devo ringraziare "gli addetti ai lavori" che mi hanno sempre trattata con gentilezza ed anche quando ho fatto delle papere ci hanno riso su insieme a me. Ricordo la prima intervista nel dopo partita, ai vostri microfoni mi si chiedeva del pubblico ed io dissi che era il tredicesimo uomo in campo. Volevo nascondermi !

A parte le gaffes da tensione, credo che già la presenza femminile riesca a smorzare i toni di una qualunque discussione e che l'essere accolta in trasferta con un mazzo di fiori metta di buon umore a prescindere dall'esito della partita. Mi sono accorta che noi donne riusciamo comunque ad essere più dirette e più taglienti.

Ho ascoltato dirigenti fare immensi giri di parole per giustificare una sconfitta, quando invece sarebbe bastato dire di aver giocato una brutta partita.

Ecco se potessi cambiare qualcosa sarebbe proprio questo: gentilezza al posto dell'arroganza e poi sincerità e semplicità.

Il calcio, ed in generale lo sport, dovrebbero servire a far crescere ed unire le comunità, dovrebbero essere festa e non guerra, dovrebbero avere solo il fine di aggregare ed appassionare. Chiedo troppo?