In merito all’iniziativa organizzata dal Settore Giovanile e Scolastico della Calabria in collaborazione con il Comitato Regionale della Lnd, a margine della gara amichevole tra le Nazionali Under 15 di Italia e Repubblica Ceca , interviene il presidente dell’AIAC Calabria Raffaele Pilato.
“Pur condividendo lo spirito dell’iniziativa formativa volta a garantire la crescita dei tecnici, siamo costretti a esternare il nostro disappunto sia sull’organizzazione che sui temi trattati.
Innanzitutto sarebbe stato più corretto, in occasioni del genere, coinvolgere tutte le componenti federali così come avvenuto, su nostro interessamento, in occasione della gara Italia Portogallo di qualche anno fa’, anche perché probabilmente avremmo avuto una partecipazione maggiore.
Ma non è tanto il formalismo che ci preoccupa quanto i temi trattati in presenza di qualche allenatore e qualche genitore.
Prima di discutere di filosofie europee a confronto crediamo sia necessario e non più rimandabile, affrontare il problema del mancato rispetto delle regole anche e soprattutto nei settori giovanili.
Abbiamo chiesto in più occasioni al Presidente Mirarchi gli elenchi relativi al regolare tesseramento dei tecnici con le rispettive società e ad oggi gli unici trasmessi riguardano il campionato di Eccellenza e Promozione.
Abbiamo avuto tantissime segnalazioni che esistono molte realtà, che rappresentato la maggioranza assoluta delle società sportive di settore giovanile, le quali affidano le proprie squadre a gente non qualificata dal Settore Tecnico della FIGC in palese contrasto con le norme federali.
Pertanto sarebbe stato più produttivo, a nostro parere, suggerire ai genitori presenti di pretendere dalle società sportive a cui pagano la retta, se i fantomatici “allenatori” a cui vengono affidati i propri figli sono soggetti in possesso della regolare abilitazione ottenuta dal Settore Tecnico della FIGC, unico organo in Italia che può rilasciare tale autorizzazione.
Tutto ciò per il rispetto delle regole e soprattutto a tutela dei bambini che si avvicinano a questo sport e quindi a tutela del calcio nella sua interezza.
Continueremo ad essere vigili e più incisivi in tale direzione non escludendo una campagna di sensibilizzazione rivolta alle famiglie al fine di invertire la rotta e cercare di modificare la pessima cultura che basta aver disputato qualche partita di calcio per arrogarsi il diritto di allenare.
Rimaniamo come sempre disponibili a confrontarci con tutte le componenti che intendono mettere al primo posto la qualità del calcio e non soltanto la quantità”.