La Reggina cade a Matera e lo fa in una partita che non ha mai avuto storia.Netta la differenza tecnica e tattica tra le squadre, dato ulteriormente amplificato dall’assenza dell’acciaccato De Francesco in casa amaranto.La formazione di Zeman non è mai apparsa completamente dentro la partita e manda in archivio un match in cui c’è solo da registrare l’impotenza mostrata di fronte alla qualità dell’avversario.Si poteva, però, dimostrare qualcosa in più: sia a livello di singoli, che di squadra e all’orizzonte c’è un ciclo di scontri diretti che dirà molto, se non tutto, sulla stagione e sarà il momento in cui non ci si potrà più permettere il lusso di concedere sconti. Può una squadra reduce da cinque sconfitte consecutive e senza sei titolari far paura ugualmente? La risposta è si, soprattutto perchè si tratta del Matera di una vecchia volpe della categoria come il pluridecorato allenatore Gaetano Auteri. L’esperienza dell’andata è una lezione che la Reggina (sei gol subiti al Granillo) non poteva dimenticare e l’avvio della squadra amaranto è anche incoraggiante. L’illusione, però, dura poco. Esattamente nove minuti, quelli che bastano a Giovanni Di Lorenzo per trovare una beffarda traiettoria che sorprende sala sul palo lungo.
Un gran colpo per uno che di ruolo fa il difensore ed é un ex. Da quel momento in avanti comincia un’altra partita, dove per almeno mezz’ora il maggior livello del Matera risulta evidente più che mai. Un dislivello che la Reggina paga sia sul piano fisico con un pressing insostenibile portato dai lucani che su quello tecnico, dove c’è un Negro che viaggia a velocità supersoniche per qualsiasi avversario tra quelli in campo. Al 27’ l’ex enfant prodige della Nocerina, già cercato da Foti in altri tempi amaranto, si guadagna un rigore che trasforma imparabilmente e mette la sfida su binari precisi dopo neanche mezz’ora di gioco. La Reggina non c’è e neanche nei suoi uomini migliori riesce a trovare giocate risolutive. Gli esterni d’attacco dei padroni di casa sembrano schegge impazzite ed incontrollabili, tanto che si ha la sensazione che da un momento all’altro possa arrivare il tris per i lucani che collezionano diverse occasioni. Piove sul bagnato, poi, quando Botta abbandona il campo per un problema muscolare, lasciando il posto a Leonetti che, con il suo ingresso, porta la squadra a gioc are con il tridente. Il primo tiro in porta degli ospiti arriva al 3’ della ripresa ma Tozzo neutralizza senza problemi un tentativo dai venti metri del neoentrato.Gli amaranto sembrano poter offrire qualcosa di più in fase offensiva, ma è solo un’impressione perchè andrà molte più volte il Matera vicino al tris che non la squadra di Zeman al 2-1.
Servono diversi buoni interventi di Sala e una traversa (colpi dall’altro ex, De Rose) a evitare il tris materano.
Un gol annullato a Leonetti resta l’ultimo squillo reggino.
MATERA – REGGINA 2-0
Marcatori: 9’ Di Lorenzo, 28’ Negro (rig.)
MATERA: Tozzo, Scognamillo, Mattera, De Rose, Strambelli, Armeno (69’ Meola), Di Lorenzo, Casoli, Negro (81’ Sartore), Gigli, Lanini (75’ Bertoncini) All. Auteri
REGGINA: Sala, Maesano, Gianola, Coralli, Botta (39’ Leonetti), Kosnic, Knudsen, Porcino, Bangu, Bianchimano, De Vito (77’ Possenti) All. Zeman
Arbitro: Mei di Pesaro – Assistenti: Gnarra di Siena e Cassarà di Cuneo
Recupero: 3’pt, 3’st
da strill.it