La quinta vittoria interna di fila del Catania, cela soltanto parzialmente le evidenti difficoltà di gioco incontrate dalla formazione di Rigoli, sonoramente fischiata dai 10 mila al Massimino, a fine primo tempo. La Vibonese si arrende soltanto nell’ultimo quarto di gara, per il gol di Mazzarani, ma nel computo delle occasioni può legittimamente recriminare per un pareggio sfumato, che avrebbe meritato.
Rigoli decide di schierare dal primo minuto Scoppa in mediana, Anastasi e Russotto in attacco: scelte che non pagano. Il centrocampista argentino vaga senza costrutto, Anastasi ha un solo guizzo (colpo di testa in avvio respinto da Russo), Russotto viaggia a corrente alternata. E nella prima frazione è la squadra calabrese del patron Giuseppe Caffo (catanese e tifoso rossazzurro) ad andare più vicina alla marcatura, con una doppia traversa colpita nella stessa azione da Saraniti e Favasuli. La prima parte della ripresa è di marca Catania. Da un lancio di Di Grazia si sviluppa una trama offensiva che porta alla conclusione prima Di Cecco e poi Mazzarani, ma anche questa volta per due volte la traversa respinge il pallone. Ci prova anche Russotto con lo stesso risultato: tiro dal limite e sfera che tocca la parte alta della traversa. Poi cattura la scena il portiere Pisseri, superbo nel dire di no a Saraniti (colpo di testa) e a Favasuli (tiro di destro). Ad un quarto d’ora dal termine l’episodio che decide la sfida: azione di Di Grazia, verticalizzazione per Mazzarani, che dal limite, complice una deviazione del difensore Manzo, supera il portiere Russo.
Vibonese , una buona prestazione macchiata solo dal gol dei Siciliani.
di Redazione
1906