Se il pareggio di Monopoli, per la Reggina, suona quasi come un mezzo passo falso gran parte del merito è degli stessi uomini di Zeman che, con le prestazioni offerte fin qui, avevano dato l’illusione che trasferte come quella pugliese potessero essere più che alla portata. E’ uno dei paradossi con cui convive una squadra che, fino a poche settimane fa, destava molti dubbi.
Finisce 1-1 ed è assolutamente un buon risultato per gli amaranto che firmano il quarto risultato utile consecutivo (terzo pari) sul campo di una squadra che può essere considerata una diretta concorrente nella lotta per la salvezza.
Per quanto espresso si poteva andare a caccia del risultato pieno, ma soprattutto nella ripresa la Reggina è sembrata accontentarsi probabilmente perchè anche in debito d’ossigeno dopo i tanti impegni ravvicinati.
A Monopoli Zeman dà l’ennesima dimostrazione di quali siano gli uomini di cui, in quest’inizio di stagione, si fida di più. Nessun turn over nonostante le tre partite in una settimana, ma un solo cambio: fuori Knudsen, dentro Bangu.
La prima frazione insegna almeno due cose della Reggina. Soprattutto nel primo quarto d’ora, infatti, arriva un’ulteriore testimonianza di quanto gli amaranto si esprimano in campo con concetti tattici ben chiari.
De Francesco e compagni prediligono il fraseggio stretto, triangolazioni, movimenti senza palla e improvvise verticalizzazioni solo quando opportune. Nessun lancio lungo per superare il centrocampo.
Ed è da un’azione corale che, dopo due minuti, gli ospiti trovano il vantaggio. De Francesco, Botta, Coralli, Oggiano. Tutti toccano la palla prima che la sfera, al limite dell’area di rigore, trovi il destro di Porcino che insacca imparabilmente dove il portiere pugliese non può arrivare.
Da quel momento sale in cattedra u’orchestra che si esprime con una scioltezza degna delle grandi squadre. Ma la Reggina non è una grande squadra o, almeno, non ancora. Ed è l’altro insegnamento che si trae dai primi quarantacinque minuti.
Lo si capisce perchè non riesce a dare una scossa definitiva alla partita, mancando il raddoppio in una grande doppia occasione. Su un tiro di Possenti è bravo Mirarco a deviare, sulla ribattuta Oggiano trova un’altra opposizione dell’estremo difensore.
E, un’altra dimostrazione, arriva dal gol subito al 26′. Brutta lettura difensiva in occasione di un calcio piazzato battuto da sinistra, torre di un giocatore del Monopoli e zampata vincente del difensore Esposito sull’altro palo.
Gli amaranto potrebbero trovare nuovamente il vantaggio, poco dopo il 35′, ma Coralli, servito ottimamente da Porcino, chiude troppo il destro.
La ripresa, invece, è un inno alla noia. Da entrambe le parti viene fuori una certa mancanza di lucidità e a pagarne è soprattutto lo spettacolo
Fatta eccezione per un tiro al volo di Coralli sugli sviluppi di un corner, non accade praticamente nulla. In una fiera di errori e poca precisione, Zeman si gioca la carta Bianchimano.
Con un centravanti fisico la Reggina cerca un appoggio offensivo diverso, ma la sostanza non cambia per attacchi che continuano a rivelarsi velleitari.
Nel finale non accade davvero nulla.
Adesso c’è l’appuntamento con un altro derby: al Granillo arriva il quotato Cosenza.
MONOPOLI 1966 – REGGINA 1-1
Marcatori: 2’ Porcino, 25’ Esposito
MONOPOLI 1966: Mirarco, Ricucci, Pinto, Nicolini, Esposito, Bacchetti, Viola (67’ Franco), Balestrero, Genchi, Gatto (76’ Mouzakitis), Montini (62’ D’Auria) All. Zanin
REGGINA: Sala, Gianola, De Francesco (88’ Knudsen), Coralli (71’ Bianchimano), Oggiano, Botta, Kosnic, Porcino, Cane (80’ Maesano), Bangu, Possenti All. Zeman
Arbitro: Proietti di Terni – Assistenti: Spensieri di Genova e Perrotti di Campobasso
Ammoniti: Cane, Oggiano, Ricucci, Genchi, Sala, Kosnic
Recupero: 1’ pt, 5’ st
da strill.it