La situazione dell’attuale Corigliano Schiavonea è tra l’avvilente ed il patetico. Quindici gol subiti e zero realizzati in tre gare, tifo sfiduciato e completo disinteresse di sponsor e vecchi dirigenti verso le sorti del mal ridotto team bianco azzurro. Nelle prime tre uscite della stagione, tra coppa Italia e campionato, si è assistito a tre gare senza storia. Comprensivo e diplomatico il Montalto, dopo il tre a zero della prima mezz’ora di gioco infatti i ragazzi del capitano Martino si sono fermati non tirando più in porta, arrembanti e vogliosi di segnare con fin troppa voglia il Torretta e l’Acri, autori rispettivamente di cinque e sette reti contro un manipolo di sventurati giovani mandati allo sbaraglio. I tifosi, desolati più che preoccupati si chiedono soltanto fino a quando si dovrà assistere a tali spettacoli. Il presidente Falbo nicchia, ma la situazione sembra possa degenerare da un momento all’altro. Domenica, per onor di firma, è sceso in campo il dirigente Rocco Genova, ex giocatore di buon livello ritiratosi ormai da diverse stagioni, sintomo questo di una carenza di elementi in rosa davvero incredibile. Nonostante tutto incoraggiante la volontà messa in campo dai ragazzi scesi in campo, ma raggiungere la salvezza con l’attuale organico è un’impresa matematicamente impossibile. Dalla situazione del terreno di gioco fino all’organizzazione societaria difficile sottolineare altri aspetti positivi in questo inizio di stagione. Incredibilmente offensiva rispetto al decoro ed alla civiltà è ormai la situazione della sala stampa. Dal 2003 ormai all’interno della cabinetta sporcizia, finestre divelte e piani di appoggio sfondati. Penoso lavorare in queste condizioni. Nei prossimi giorni ci potrebbero essere sviluppi riguardanti avvicendamenti societari , alla luce di riunioni concordate intorno a metà settimana. Ancora c’è tempo per tentare di ridare un senso alla stagione bianco azzurra, ma aspettare ancora qualche mese prima di intervenire attivamente potrebbe voler dire scendere diretti in prima categoria.