La sua carriera di calciatore, cominciata agli inizi degli anni '80, si è prodigata sino al principio del nuovo Millennio. Una girandola di trasferimenti consumati fra la Calabria e la Sicilia, ed una vita trascorsa a Palermo con più di 200 partite all'attivo. Di ruolo difnsore, oggi Pietro De Sensi è il tecnico più longevo fra i colleghi che siedono sulle panchine delle Rappresentative giovanili della Calabria. De Sensi allena gli Allievi, e a giorni debutterà nel prestigioso Torneo delle Regioni organizzato proprio dalla regione calabrese, affrontando le rappresentative regionali di tutta Italia. StadioRadio ha raggiunto telefonicamente il tecnico per conoscere lo stato d'animo e le emozioni che si respirano a pochi giorni dalla cerimonia inaugurale.
- Mister De Sensi, innanzitutto come si sente a pochi giorni dall'inizio della mainfestazione?
"Al momento ci sentiamo tutti abbastanza tranquilli e sereni. Devo ammettere che, personalmente, l'unico rammarico riguarda alcuni ragazzi che avrebbero dovuto far parte della rosa, ma che a causa di infortuni dovuti alle finali regionali disputate con le loro compagini, non potranno esserci. Purtoppo quest'anno è andata cosi".
- Che traguardo ha posto per i suoi ragazzi?
"Il traguardo auspicato è sicuramente quello di fare una bella figura e disputare delle buone partite. Del resto non si possono porre obiettivi in un torneo così breve, in cui le partite potrebbero essere condizionate dagli episodi. Quindi io spero che i ragazzi possano fare belle prestazioni e mettersi in mostra, anche perchè il Torneo delle Regioni rappresenta sicuramente una vetrina importante, dove molti fra direttori sportivi e dirigenti di realtà importanti saranno presenti sugli spalti a visionarli".
- Come gestisce l'emozione dei giocatori scaturita da un evento così importante?
"Noi stiamo lavorando, e questo è l'importante. Per cui penso che li lascerò tranquilli anche perchè i ragazzi sono bravi e l'unica cosa che viene loro chiesta è quella di cercare di dare sempre il massimo, dunque senza mettergli troppa pressione addosso".
- E' stato difficile selezionare la rosa definitiva?
"A dire il vero molti ragazzi già li conoscevo, ecco perchè alla fin fine non è stato particolarmente difficile. Poi è naturale che il seguito non è stato facile, provando a sostituire gli infortunati dell'ultima ora con ragazzi fermi già da qualche tempo a causa della fine delle attività agonistiche delle loro squadre".
- Lei è stato un difensore che per anni ha giocato ad alti livelli, in campionati professionistici come la Serie B. In virtù della sua esperienza cosa raccomanda per il prosieguo della carriera ai giovani?
"Consiglio di dare sempre il massimo e soprattutto di fare le cose seriamente, perchè nella vita ad andare avanti sono proprio le persone serie e che in ciò che fanno danno tutto. Poi nel calcio, si sa, per fare carriera ci vuole molta fortuna oltre ad essere bravi".
- Parliamo un po' di lei. Qual è il ricordo più bello che ha come calciatore?
"Sicuramente gli anni trascorsi e i campionati vinti al Palermo. Ricordo con piacere anche le amichevoli di prestigio disputate a livello nazionale ed internazionale contro squadre del calibro di Juventus, Milan, Real Madrid e Atletico Mineiro. Quella rosanero è stata un'avventura bellissima".
- Cosa si aspetta dal futuro?
"Sinceramente non voglio fare carriera come allenatore di calcio. Nel senso che ho girovagato circa 15 anni durante l'attività di calciatore, per cui ora che mi sono sistemato a Lamezia intendo restarci e allenare il settore giovanile".