Abbiamo raggiunto telefonicamente Rosario Salerno, oramai ex tecnico della Palmese, esonerato definitivamente nelle ultime ore dopo la sconfitta di misura patita ad Agropoli contro i locali. Il tecnico ha gentilmente risposto alle nostre domande.
- Mister, la sua Palmese dei record, che ad ogni modo rimarrà nella storia del calcio dilettantistico calabrese e non solo, l'anno scorso ha totalizzato, nel campionato di Eccellenza, 85 punti perdendo una sola partita e pareggiandone un'altra. Quest'anno la Serie D prometteva bene per quanto fatto vedere nel girone d'andata dai suoi ragazzi. Quali sono stati dunque i problemi che hanno portato al suo esonero?
"La Palmese dei record era innanzitutto una squadra costruita per vincere il campionato, in cui c'era un giocatore per ogni reparto. Ho costruito un gruppo abbastanza forte sotto l'aspetto umano ma che possedeva pure tanta qualità tecnica. Il tutto ha fatto si che potesse crearsi una certa armonia, e questa è stata la forza della squadra dei record. Ovviamente sino a fine campionato avevamo avuto la fortuna di poter costruire già la squadra per il futuro, avendo già vinto il torneo da un po', ma questo non è stato possibile per via delle problematiche avute dal presidente. Quindi si è partiti in ritardo e non abbiamo potuto confermare alcuni elementi per motivi economici legati al budget ristretto. Nonostante tutto, abbiamo comunque formato con entusiasmo una squadra completa che fino a dicembre ha totalizzato 24 punti nonostante i problemi societari ed alcuni elementi andati via come Foderaro, ceduto all'ASD Reggio Calabria, a cui non sono state offerte garanzie e non tanto a livello economico".
- Già qualche settimana fa - dopo la sconfitta patita in casa del Gragnano - la dirigenza aveva deciso di sollevarla dall'incarico per poi tornare sui propri passi ed affidarle ancora il timone della compagine neroverde. Il rapporto però si era oramai incrinato?
"La partita persa a Gragnano non era quella della svolta, come del resto anche quella persa ad Agropoli. Non è che si sono creati disguidi, ma la società ha fatto quella scelta pensando di dare uno scossone facendo venire un altro allenatore. Tuttavia non so quanti tecnici avrebbero potuto fare tutti i sacrifici che ho fatto io, con le difficoltà che ci sono state, che ci sono e che ancora ci saranno. L'unico rammarico che mi porto dietro è quello di essermi adeguato un po' troppo alle difficoltà riscontrati dal presidente. Perchè secondo me un allenatore non dovrebbe mai assecondare troppo i problemi della società, visto che alla fine succede quello che è successo. Dovevamo dimezzare alcuni stipendi e ciò è stato fatto, tuttavia le difficoltà sono sempre rimaste. Voglio ricordare che abbiamo vinto un campionato senza dire nulla nonostante la squadra da febbraio a maggio non avesse percepito lo stipendio. E quindi, fra l'altro, ringrazio questi ragazzi perchè mi hanno seguito sempre sino ad oggi e si sono rivelati un gruppo omogenoeo e straordinario".
- Crede che il mercato abbia fatto perdere qualche elemento di spessore alla rosa, magari non adeguatamente sostituito?
"Sono andati via elementi importanti come Foderaro e Angotti. La società ha cercato di rimpiazzarli contattando Zangaro, Criniti e Tricarico, e questo va detto, ma le squadre che avrebbero dovuto mandare i ragazzi a Palmi non hanno concesso il via libera e quindi noi siamo rimasti un po' spiazzati. Siamo stati anche sfortunati nel girone di ritorno perchè avevamo perso Viscido nella partita con il Roccella dopo sei minuti causa infortunio. Al rientro il ragazzo si è rifatto male e noi lo abbiamo perso per quasi due mesi. Si è infortunato anche Piemontese ed abbiamo perso Corsale a causa di un'operazione al menisco che lo tiene fuori 8 mesi e mezzo. Quindi la squadra ha dovuto far fronte a tante difficoltà. Noi non eravamo partiti per vincere ma dovevamo solo ottenere la salvezza. Cosa che stava riuscendo perfettamente fino a dicembre".
- Quanto ha inciso sulle prestazioni la lontananza dal "Lo Presti" di Palmi - che peraltro sarebbe dovuto essere a disposizione della squadra già dal mese di settembre - e quindi il ripiego al "San Giorgio", campo certamente lontano dall'offrire la qualità di quello principale?
"Ha influito parecchio perchè il campo dove abbiamo giocato da ottobre in poi è divenuto praticamente una risaia. Quindi non era assolutamente un campo praticabile. Pensi che contro il Roccella abbiamo perso per un calcio d'angolo ed abbiamo avuto sei palle gol, ma spesso la palla si fermava. E già questo la dice tutta a tal riguardo. La mia rabbia dunque è anche questa perchè non ho avuto la possibilità di lavorare come l'anno scorso, nonostante si trattasse di un campo in terra battutta che, tuttavia, veniva puntualmente curato e sistemato".
- Infine una battuta sul suo futuro.
"Per me è stata un'esperienza importantissima e fra l'altro ci tengo a ringraziare i tifosi della Palmese per il sostegno ed il calore che hanno sempre riservato sia per la squadra che al sottoscritto. Marcello Lippi, in un corso d'aggiornamento a Coverciano, mi disse che non è una vergogna quando un tecnico viene esonerato. Per me dunque si è rivelato un percorso importante perchè ho imparato tanto: dal come comportarmi personalmente al gioco della mia squadra che fino a quando ha avuto le possibilità ha giocato bene. Non posso lamentarmi anche perchè pure ad Agropoli abbiamo fatto la nostra partita nonostante la sconfitta di misura subita. Nel futuro spero di poter trovare una squadra importante e fare un campionato diverso per dare il meglio di me stesso sempre con l'aiuto dei giocatori, perchè senza di questo gli allenatori non potrebbero lavorare come pensano. Infine, mi spiace dirlo ma per me rappresenta una piccola delusione, la comunicazione del mio esonero è giunta ancora una volta tramite telefono, e per il rapporto che si era creato avrebbero forse potuto farlo con più eleganza".
Il tecnico Salerno domani sarà ospite di "Pianeta Dilettanti" su ReggioTV, trasmissione condotta da Nino Neri