Davanti alla tragedia epocale che ci scorre sotto gli occhi in questa estate terribile, con centinaia di migliaia di rifugiati in fuga dalle guerre, non possiamo non mettere in campo azioni concrete di aiuto, ognuno nel proprio ambito. Per questo il Comitato di Presidenza dell’AIAC, Associazione Italiana Allenatori Calcio, davanti alla vicenda di Osama Al-Ghadab ha deciso di muoversi in suo soccorso.
Stiamo parlando dell’uomo fuggito dalla Siria col figlio, sgambettato in modo disumano da una reporter della tv ungherese mentre cercava di sottrarsi all’azione di contrasto della locale polizia. Osama nel suo Paese era un allenatore di calcio, già alla guida del Al-Fotuwa, squadra della Syrian Premier League.
Gli amici, riconosciutolo, hanno lanciato sui social un appello: Osama è fuggito dall’odio per ritrovare l’odio. L’AIAC sta così prendendo le iniziative necessarie, presso i nostri ministeri competenti, perché Osama possa essere accolto in Italia, con suo figlio, all’Associazione, come gesto non solo simbolico, che vale una scelta di campo.
Soddisfazione ha espresso anche il Presidente Regionale Raffaele Pilato "Come sempre ci troviamo in sintonia e condivisone con il nostro Presidente Ulivieri. Questa lodevole iniziativa credo rappresenti un altro gesto di grande attenzione che l'Associazione Italiana Allenatori Calcio rivolge a quelle situazioni di difficoltà umane".