Dopo una stagione chiusa con una salvezza risicata ed all'ultima giornata nell'ultimo torneo di Prima Categoria, che vale però quanto una promozione per come è maturata, in casa amaranto si cerca di guardare avanti. La Bovalinese dell'era Ferrigno, che veleggiava nei piani alti della classifica di Eccellenza è ormai un lontano ricordo, e dalle ceneri di quella società, purtroppo in questi anni non si è riusciti a ricostruire nulla di solido e duraturo. Nel tempo, dal massimo torneo calabrese si è finiti nei bassifondi della Prima Categoria senza riuscire a rialzare la testa, ma sopratutto non si è riusciti a costruire una società stabile che persegua un progetto duraturo. La Bovalinese riflette perfettamente lo stato in cui vive attualmente la cittadina di Bovalino, che si ritrova con una amministrazione da poco commissariata e con immense divisioni nella società che la vive, che non consentono un rilancio della stessa. Questione di cicli, la domanda è quando si chiuderà questo ciclo? Tornando al calcio, la stagione appena conclusa poteva finire decisamente peggio, il terremoto societario dello scorso Novembre ha decisamente minato una stagione iniziata con altri obiettivi che tutto sommato si stavano centrando e le condizioni con cui si è chiusa la stagione non sono state certamente degne del nome e della storia della Bovalinese, nonostante il grande impegno di chi a dicembre e subentrato che certamente in quelle condizioni non poteva fare altro. Abbiamo incontrato mister Frascà che ha dovuto fare i conti con mille ostacoli durante l'ultima stagione, e che pensa alla stessa come un brutto incubo, finalmente finito.
"Si è cominciata la stagione con progetti ambiziosi e con belle parole, - ci spiega il tecnico di Bovalino- poi purtroppo a dicembre il giocattolo si è rotto. Si voleva ridurre il budget a disposizione per staff tecnico e calciatori già irrisorio, che ha causato la partenza di ben 10 calciatori, ritrovandomi con un gruppo purtroppo sfaldato. A tal proposito voglio ringraziare quei calciatori che hanno dimostrato attaccamento alla maglia della Bovalinese, rimanendo nonostante siano venuti meno molti presupposti di inizio stagione ed avendo anche altre offerte di altre squadre. Calciatori, che a differenza di altri, hanno apprezzato anche il mio gesto consistito nel rinunciare al rimborso, quando i problemi economici della società venivano a galla, girandolo a disposizione della squadra a cui ho dato sempre priorità. I 6 grandi rimasti insieme ad altri ragazzi hanno onorato la maglia della Bovalinese rimanendo fino all'ultimo giorno di allenamento, centrando una salvezza che ad un certo momento sembrava un miraggio ma che fortunatamente abbiamo raggiunto.".
Il Cambio nella dirigenza a cavallo di capodanno, ha messo un pò d'ordine, ma più di tanto non si poteva fare..."I dirigenti subentrati a Dicembre hanno mantenuto gli impegni fino alla fine, - spiega Frascà - purtroppo ancora ci sono pendenze della vecchia gestione. Le belle promesse all'inizio hanno portato a tanto entusiasmo , ma poi non sono seguiti i fatti, poi succede anche che qualcuno non raggiunge "obiettivi personali", ed abbandona tutto lasciando il peso sulle spalle degli altri. Chi ha preso le redini da gennaio tra tantissime difficoltà ha portato a casa quello che era l'obiettivo minimo, abbiamo quantomeno salvato la faccia e la storia della Bovalinese".
La domanda nasce spontanea, Frascà siederà ancora sulla panchina amaranto? "Dalla Bovalinese ancora nessuno mi ha parlato di progetti futuri. Io sono disponibile a sposare qualsiasi iniziativa purchè sia seria, e costruita su basi solide. Ho due o tre proposte di altre squadre da valutare, di cui una addirittura in provincia di Cosenza con un progetto interessate che dovrò valutare, e vedere se compatibile con gli impegni lavorativi".
La Bovalinese ora è nelle mani del volentero Giuseppe Cartisano, può contare sull'esperienza del dottore Ezno Federico e sul dinamico Ciccio Iaria, e forse ancora su Franco Seminara che vorrebbe però cedere il testimone. Tanti i sostenitori legati alle sorti della maglia amaranto, che però ancora non trovano comunione d'intenti.