"Tutti a Roccella”, “Palmi stiamo arrivando”. Alla fine la scena se la prendono i tifosi amaranto, encomiabili. La Reggina perde in casa 2-0 contro la Vigor Lamezia. Il clima è quello dell’ultima fermata dopo un lungo viaggio. Una storia ultracentenaria presa a pugni dall’ennesima prova imbarazzante di una squadra che di Reggina ha poco, giusto il colore della maglia. Poco male per una Vigor Lamezia che trova nel Granillo un inaspettato amuleto, dato che già in passato quella sullo Stretto era stata una gita piacevole, sebbene in quel caso fossero di fronte all’Hinterreggio, nell’ex Serie C2.
Alberti, ora a rischio esonero, sceglie la difesa a cinque, probabilmente per contrastare il tridente scelto da Erra. Gli amaranto che, dovrebbero giocare per vincere, si preoccupano di Del Sante, Improta e Montella e questo è il primo segnale che non convince dell’approccio di una squadra che non ha più il tempo per permettersi di essere umile e prudente nei confronti dell’avversario. Da subito la tranquillità della Vigor si palesa in campo. I padroni di casa appaiono insufficienti persino nei fondamentali, segno che la tensione e la paura la fanno da padrone in una squadra che ha già grossi limiti tecnici con cui convivere. Il gol che porta al vantaggio ospite ne è una dimostrazione evidente, dato che Montella risolve un mischione dove tutta la fase difensiva si dimostra incapace di liberare un pallone che a lungo balla in area prima di finire in rete per opera dell’ex attaccante del Catanzaro. E’ il 13′ e l’aria è già pesantissima. La palla buona per il pareggio arriva su calcio piazzato, ma Masini di testa manda la palla sul fondo.
La manovra amaranto si illude di essere avvolgente, ma in realtà non crea quasi mai veri problemi alla formazione lametina. Sugli spalti il clima del Granillo semideserto è quello solito, con pochi coraggiosissimi tifosi presenti in aperta contestazione nei confronti della società. La poca concretezza dei padroni di casa manda in archivio un primo tempo che dà la sensazione di essere il “via” ai titoli di coda della stagione della Reggina.
L’avvio della ripresa regala speranze vane. La Vigor Lamezia sembra più perforabile, ma la Reggina ha il grande torto di non tirare mai in porta e non si ricorda neanche una parata del portiere Forte. L’ingresso di Insigne, contestato dal pubblico, sembra dare nuova linfa, ma quello della squadra di Alberti si conferma solo fuoco di paglia. Al 67′ Del Sante mette il punto esclamativo sulla partita ed è una realizzazione d’autore.
Lancio di quaranta metri di Malerba e grandissimo destro al volo dell’attaccante. L’azione ricorda maledettamente quella con cui, nel 2002, Bobo Vieri fece centro nella porta opposta su lancio di Materazzi con la maglia dell’Inter. Altri tempi, in tutti i sensi. Vedi anche: Foti con i senatori: “Un’ultima possibilità per noi. Tifosi aiutateci, salviamo la Reggina” Gioia Vigor Lamezia al Granillo: “Noi piccoli, ma cattivi e corriamo tanto”
REGGINA-VIGOR LAMEZIA 0-2,
IL TABELLINO
REGGINA (5-3-2): Kovacsik; Di Lorenzo, Ungaro, Cirillo, Aronica (53′ Insigne), Benedetti; Armellino, Salandria (66′ Gallozzi), Maimone; Di Michele (82′ Gjuci), Masini. A disposizione: Cetrangolo; Ammirati,Karagounis, Velardi. All. Alberti
VIGOR LAMEZIA (4-3-3) – Forte; Kostadinovic, Rapisarda, Gattari, Malerba; Papa, Battaglia (57′ Di Marco), Scarsella; Del Sante (78′ Voltasio), Imrpota, Montella (84′ De Giorgi). A disposizione: Piacenti; ìDi Marco, Rossini, Catalano, De Giorgio. All.Erra
Ammoniti: Cirillo, Battaglia, Kostadinovic Marcatori: 13′ Montella, 67′ Del Sante. Recupero: 1′ e 4′
Il presidente Foti, il capitano Armellino, Aronica, Belardi, Cirillo e Di Michele. La Reggina è a un passo dal baratro, la sconfitta contro la Vigor Lamezia segna quasi il capolinea ma la faccia ce la mettono loro che, per buona parte, hanno vissuto da protagonisti gli anni migliori della storia amaranto. Parla il patron amaranto e chiede alla città un’altra possibilità per la squadra, l’ultima. “Oggi – riferisce Foti – non chiediamo nulla. Vogliamo fare risultato sabato prossimo, se così sarà vorremmo che ci fossero diecimila persone a sostenerci allo stadio per darci la forza che evidentemente ci manca. Non diremo più nulla, proveremo a dare in campo tutto quello che abbiamo”. “Molto spesso ci è mancata la determinazione. A prescindere da oggi e – continua Aronica – siamo responsabili di questa situazione. Commentiamo l’ennesima debacle da parte nostra e abbiamo la consapevolezza di aver toccato il fondo. Sabato contro l’Aversa abbiamo il dovere di crederci. Nello spogliatoio abbiamo avuto un confronto da uomini. Perché darci fiducia? Perchè le partite stringono”. “Questo momento è per me un Calvario – prosegue Foti – e sto continuando a portarla avanti perché porto rispetto alla Reggina Calcio che mi ha dato tanto. La verità è che la Reggina dopo essere stata riconosciuta in tutta Italia, a Reggio viene dileggiata. Sono il primo a sapere che è finito un ciclo, ma mi pare che non ho trovato alternative pur avendole cercate”. “Chiediamo scusa per l’ennesima brutta figura. Mettiamo da parte tutte le negatività – invita Di Michele –e pensiamo solo alla Reggina Calcio. Non ci meritiamo granché, ma è il momento di aiutarci l’un l’altro”. “Non sappiamo cosa ci sia accaduto nelle ultime partite e continuiamo a chiedercelo. A 37 anni sento ancora tantissimo le partite e – incalza Cirillo – questa maglia me la sento cucita addosso”. “A giugno smetto. Sto prendendo – dice Belardi – un’umiliazione dopo l’altra ed è il punto più basso della mia carriera. Sono venuto qui per salvare la Reggina, per Reggio Calabria. Non voglio andare in giro a sentirmi dire che l’anno prossimo facciamo il derby con la Palmese”.
fonte strill.it