riceviamo e pubblichiamo
Egr.Sig. Presidente della società Audace Rossanese,
con vivo rammarico e disappunto raccogliamo ( ma, allo stesso tempo, respingiamo vivamente al mittente)le assurde accuse di “aggressione” da Lei mosse nei confronti di questa intera Società in merito alla gara di calcio San Lucido/A.Rossanese, nonostante la sua assenza ai fatti. Dispiace che Lei abbia dato univoco ascolto a quanto riferitole, senza voler prestare fede a quanto, di contro, chiaritoLe telefonicamente da persone da Lei conosciute in San Lucido.
Tale risposta non vuole essere certamente una giustificazione al comportamento dei calciatori in campo ( si parla dei nostri atleti, dei suoi dovrebbe provvedere Lei), sanzionati dal GS, anche se occorre puntualizzare che i fatti di riferimento sono avvenuti durante il gioco, verso la fine di una gara esaltante ed agonisticamente molto valida; da ciò ad affermare di un aggressione, ce ne vuole!
E che le sue affermazioni, caro Presidente, siano del tutto speculari e poco convincenti, trova conferma nella circostanza che tali doglianze, del tutto fuori luogo e poco eleganti, non sembra siano state fatte quando, nella gara di andata, proprio Lei, è stato sanzionato dal GS (CU 39/2014)con una inibizione di tre mesi per minacce all’arbitro ed ai giocatori avversari. Neppure scuse sono state rivolte a questa società quando nella gara dello scorso campionato(allora in Eccellenza)ns. atleti, ora veramente, sono stati letteralmente aggrediti prima, durante e dopo la gara, tanto che alcuni di essi ( Alò e De Luca) furono costretti a ricorrere alle cure dell’Ospedale di Rossano ( si rammenta, ad es. che addirittura alcuni giocatori della Audace Rossanese tentavano di colpire i loro avversari con le scarpe chiodate nelle mani e che l’intera comitiva sanlucidana, solo dopo alcune ore, poteva lasciare il campo di gioco con la scorta delle Forze dell’Ordine
Dispiace che tutto questo si sia verificato tra due civilissime realtà sia calcistiche che sociali, ma, ci permetta, non Le consentiamo di infangare il buon nome di questa cittadina e l’intera società, né dei calciatori indicati in quel discutibile articolo con affermazioni poco aderenti a quanto verificatosi. Il tutto,lo si ribadisce, è avvenuto su di un terreno di gioco e durante una gara, seppur nell’agonismo esagerato dei giocatori( nulla le hanno riferito sui comportamenti dei suoi giocatori Monteiro, Sorrentino ed il secondo portiere), ma nessuna caccia all’uomo è stata perpetrata. Nè è stato coinvolto alcun dirigente nel caso,comunque accorsi per placare gli animi ( come quelli Suoi); nessun provvedimento è stato rilevato dall’arbitro, assistenti né dai CC presenti.
La Vs. squadra è stata accolta, da noi tutti, con gli onori di casa; una aggressione sarebbe stata “logica” all’inizio e non alla fine! Ciò che avviene in campo, seppur stigmatizzato sportivamente, non può essere estratto come pretesto per offendere e manipolare la realtà a proprio piacimento.
Ciò non lo accettiamo da nessuno.
Ma allo sfogo logico e naturale, deve sempre seguire la distensione.
Pertanto, caro Presidente, La attendiamo ( credo che non mancheranno i motivi e le occasioni, anche a breve) in San Lucido per dimostrarLe la nostra ospitalità e vicinanza a quelli che sono i veri valori della vita, anche calcistica: onestà, rispetto ed amicizia.
Cordiali Saluti
La Polisportiva San Lucido