Spazio al tecnico della settimana AIAC Calabria, questa volta è il turno del giovane ma intraprendente Antonio Morello. Ex calciatore, ma da pochi anni, ha chiuso la carriera all’Hinterreggio nel 2010. Antonio Morello nato a Palmi ma residente a Bagnara calabra è stato calciatore professionista calcando i campi di Serie A (Siena) , Serie B (Catanzaro) e poi diverse stagioni in Lega Pro fino a chiudere la carriera di attaccante nel Febbraio 2010 per un infortunio. Morello ora è uno stimato allenatore della Pro Bagnara e segue i ragazzi dai Primi Calci fino alla categoria Allievi, pronto però a sedere su una panchina di una prima squadra.
Lei è ancora giovane, ma ha lasciato da poco l’attività di calciatore. Ci sono molti che alla sua età giocano ancora. Come mai questa scelta? Per via di infortuni ho dovuto lasciare malvolentieri. Sono stato costretto.
Nel frattempo ha preso il tesserino di Allenatore (Uefa B). Quando la vedremo in panchina? Ci sono andato vicino. Ho avuto qualche opportunità. Adesso, però, sono impegnato con la scuola Calcio a Bagnara. Lavoro con i bambini, dai primi calci agli allievi. Una cosa che mi piace molto e mi stimola molto.
Mister ci dice la sua sul campionato di Serie D? Seguo il campionato, e con interesse la Nuova Gioiese anche perché gioca un mio ex compagno all’Hinterreggio, Sergio Lombardo, anche se non sta giocando ultimamente. L’anno scorso ha fatto un buon campionato, e normale però che ci siano alti e bassi durante una stagione.
Come giudica la Nuova Gioiese? Secondo me è una buona squadra. Ha le carte in regola per potersela giocare. Partecipa ad un campionato duro, se però quando arriveranno i momenti difficili, a partire dalla società, riusciranno a non disunirsi allora hanno buone possibilità per restare in alto
E sulla crisi di Rende e Vibonese? La Vibonese ha avuto anche un cambio allenatore, c’era già qualcosa che non andava. Mi dispiace perché c è una società forte anche finanziariamente. Dispiace vederla li. Il Rende conosco poco i problemi che hanno, sembra ci siano problemi dal punto di vista economico, non sembra una società forte.
Squadre del cuore chiaramente la Bagnarese? Sicuramente, anche perché condividiamo il campo tutti i giorni. Mister Laurendi lo conosco, una persona che stimo molto. Vedo i giocatori sempre allenarsi. Ogni tanto la seguo, quando non sono impegnato con i ragazzi.
Lei è associato AIACC. Perché un allenatore deve sottoscrivere la tessera secondo lei? Penso che sia un modo per tutelarsi e per tutelare tutta la categoria. Un movimento in crescita. Ha aiutato molti professionisti, cercando di valorizzare il nostro ruolo mettendo gente competente. Anche perché è tempo di finirla di far fare gli allenatori a chi non può farlo, perché oltre a non andare bene, fanno danni.
Danni in che senso? Io lo vedo con i ragazzi. Quando un bambino in fase di sviluppo sia come calciatore che come uomo lo alleni male non è che finisce la, tu sicuramente hai fatto dei danni. Non hai permesso al giocatore di non svilupparsi in un certo modo. Quindi superato quell’età quei danni non saranno recuperabili. Quindi secondo me ci vuole gente competente e preparata.
L’obbligatorietà del tesserino anche per le categoria inferiori è una cosa che ha aiutato? Si è una cosa da apprezzare sicuramente, e su questo l’Associazione punta molto.
Se potesse scegliere da quale categoria sarebbe pronto ad allenare una prima squadra? Partire dal basso, dall’Intereggionale o Promozione non cambia, la differenza la devi fare tu. Tu se ti trovi bene, sei pronto a dare tutto, fai un buon lavoro. Se poi se bravo vai avanti. Essere presuntuosi non aiuta nessuno.