"Lamezia in cammino", iniziativa promossa dal Comune di Lamezia Terme con la collaborazione di Asp, Ordine dei Medici, FIMG, Coni Calabria, Uisp Calabria, Violetta Club Lamezia, Gaia arrampicata, volontari del CAI, ha visto tra i tanti, anche la partecipazione del Presidente Nazionale dell'AIAC Renzo Ulivieri, che con tanto entusiasmo ha partecipato ad un evento sportivo, che mira all'aggregazione ed alla socializzazione attraverso lo sport. A margine di questa manifestazione il Presidente Ulivieri ci ha concesso in esclusiva una intervista che vi proponiamo integralmente.
Ci parli della sua visita in Calabria
Sono stato invitando dal Sindaco di Lamezia Terme per la manifestazione Lamezia Camminando, una settimana dedicata a giovani e meno giovani con l’avviamento allo sport. E’ stato messo in pratica quello che è la funzione sociale dello sport, che non è solo correre o attività fisica, ma è anche attività sulla salute mentale e sociale. E’ stata davvero una bella esperienza, con persone che avevano voglia di stare insieme
Presidente c’è stato modo in questi giorni di fare anche il punto sull’Aiac in Calabria?
Ci siamo incontrati con il Presidente Regionale Pilato oltre che con il Presidente della sezione di Lamezia, con cui abbiamo parlato di diverse problematiche. Ho registrato una loro preoccupazione per quanto riguarda l’obbligatorietà degli allenatori. Questa è una storia che va avanti da tre anni, ci sono accordi fatti tra lega dilettanti ed associazione allenatori ed il presidente Federale, quindi non penso proprio ci siano problemi, gli accordi sono talmente chiari. Si parlava che gli allenatori lo scorso anno avrebbero potuto allenare in deroga senza obbligo di licenza, con l’obbligo però di partecipare al primo corso utile. Il settore tecnico è stato a disposizione, la dove è stato chiesta la possibilità di fare i corsi, come noi abbiamo fatto e continuiamo a fare anche nel mese di Luglio, quindi non vedo perché ci debbano essere dubbi. A meno che non si cambino le carte in tavola ma penso che non sia nell’interesse di nessuno. Ci sono cose fatte, dette e scritte alla presenza del Presidente Federale, candidato tra l’altro anche da noi, proprio per l’impegno che ha assunto con noi allenatori. Io credo che nessuno voglia venire meno agli impegni assunti.
Un suo giudizio su questo primo anno di operato del Presidente Pilato in Calabria
Si sono state fatte buone cose ed i numeri lo dimostrano, c’è un aumento importante del numero degli associati, oltre alle tante attività che sono state fatte. Vuol dire essere vicini agli allenatori, vuol dire battersi insieme a loro singolarmente, ma anche con il gruppo regionale e quelli provinciali per il rispetto delle regole, E’ interesso nostro ma chiaramente anche di tutte le componenti.
Cosa suggerisce agli allenatori calabresi, perché possa consentire loro di approdare tra i professionisti.
C’è da studiare tanto, ci sono libri, e bisogna aggiornarsi, bisogna andare avanti e si può partire anche dal basso. Ci sono calciatori di grande nome che hanno qualche vantaggio vista la notorietà ed è giusto che la sfruttino, ma ci sono calciatori con una carriera da notorietà normale che possono fare bene comunque. Io sono l’esempio tangibile, sono partito dalla terza categoria, passando per la seconda e la prima. Quindi una carriera lunghissima, ho avuto la fortuna di arrivare al successo, ma era anche uno che studiava molto, un po fissato nei dettagli, guardavo il lavoro degli altri ed ero sempre aggiornato. Oggi con internet è ancora più semplice e l’associazione con i diversi siti regionali e quello nazionale da una grossa mano dal punto di vista dell’aggiornamento. E’ importante anche non perdere mai il morale e non abbattersi, la carriera di allenatore è fatti di successi ma anche di insuccessi. Molti al primo insuccesso perdono fiducia e si lasciano andare, va avanti chi ha la forza di andare avanti comunque ed ha la forza di ripartire, è difficile che possa andare sempre bene
Cosa risponde a chi critica la possibilità per gli allenatori di chiedere il rimborso completo pattuito con la società anche in caso di esonero anticipato?
E’ una critica stupida. C’è un contratto da onorare, un accordo economico firmato dalle parti. Non si può pensare di cambiare gli accordi a proprio piacimento. C’è la tendenza anche tra i professionisti verso questo atteggiamento per così dire “patronale” . Il mondo fortunatamente non va in questa direzione, in Italia c’è una costituzione non possiamo pensare a leggi sportive che vanno a contrastare i nostri principi costituzionali. Un contratto o accordo economico a tempo non può essere disatteso almeno che non ci siano motivi di giusta causa. Quello degli allenatori non è un privilegio, ma un diritto normale di un rapporto economico normale.
Come vede l’obbligatorietà dell’utilizzo degli under tra i dilettanti per gli allenatori?
E’ una regola che crea problemi, perché spesso ci sono ragazzi che giocano non per merito ma perché l’allenatore è obbligato a schierarli. L’allenatore oggi deve andare in campo con la calcolatrice. Poi è chiaro che ci deve essere da parte degli allenatori e delle società il coraggio di far giocare dei giovani, appena c’è ne uno bravo bisogna farlo scendere in campo, magari facendone scendere in campo un numero maggiore di quello fissato ora penso sia la strada giusta, ma non per obbligo bensì per merito. E’ una norma che va nella direzione giusta, ma se potessi la modificherei, i giovani imparano e migliorano se giocano con i grandi, quindi in un ambiente più difficile da praticare è chiaro che devono giocare quelli che sono pronti e preparati, spesso accade che per questa regola si va a svilire quello che è il valore tecnico della partita.
Appuntamento a Settembre per il Premio Allenatore dell'anno?
E' una bella iniziativa, unica in Italia tra i gruppi Regionali. Una idea che va nella giusta direzione, che sensibilizzerà i tecnici. Non mancherò.
nella foto Ulivieri con i vertici regionali AIAC