CIRO’ – Il Presidente dell’Fc Cremissa il dott. Michele Rajani si dichiara esterrefatto per l’ingigantirsi di una vicenda, quella che ha preceduto la gara tra Cremissa e Tortora domenica scorsa, che al momento ha dei lati oscuri. La gara non si è disputata perché i giocatori del Tortora si sono rifiutati in quanto hanno visto venire meno la loro incolumità. A questo punto Rajani pone la domanda:«Come mai si vuole fare di questa vicenda un caso eclatante e perché se effettivamente si è assistito a una scazzottata, gli stessi tesserati ospiti non hanno fatto le loro dimostranze al direttore di gara, il signor Minici di Catanzaro, e al Commissario di campo?». Ciò che lascia perplesso il presidente è anche quanto dichiarato dai rappresentanti federali presenti in quel momento, vale a dire il direttore di gara e il commissario di campo; entrambi alla domanda di raccontare quanto accaduto hanno dichiarato di non aver visto nulla. Anche le forze dell’ordine alla domanda posta da Rajani rispondono in egual maniera. A questo punto lo stesso Rajani capovolge la situazione e afferma: «Anche se ci fosse stata una sorta di batti e ribatti, perché, e solo in quel momento, non si è fatto verbalizzare al direttore di gara quanto accaduto? Ecco perché adesso della vicenda ne faccio una questione di principio e concludo che si è arrivati a fare di questa situazione un raggiro tale per crearsi alibi». A questo punto si attendono le decisioni del giudice sportivo in merito alla questione in base all verbale del direttore di gara e a quello del commissario di campo. «Personalmente, da quando sono alla guida della società del Cremissa, posso essere testimone che fatti di violenza qui a Cirò Marina non ce ne sono mai stati. Io sono il primo a condannare chiunque dei miei tesserati si faccia autore di qualsiasi tipo di atto di violenza. La mia politica è il fair play, che significa molto di più che il semplice rispetto delle regole: incorpora i concetti di amicizia, di rispetto degli altri e di spirito sportivo. E’ un modo di pensare, non solo un modo di comportarsi. E’ la lotta contro l’imbroglio, contro le astuzie al limite della regola, il doping, la violenza (sia fisica che verbale).
Dal "Quotidiano della Calabria" edizione del 08/04/c.a.