Nell’Isola che corre dritta verso la salvezza c’è uno che di corse lunga la sua fascia ne fa tante, su è giù senza fermarsi mai, è Antonio De Miglio, fluidificante mancino, sempre più simbolo di questa squadra e sempre più amato dai tifosi. E’ lui ad analizzare questa stagione giallorossa che si avvia verso la fine con una salvezza forse insperata per molti all’inizio. Partiamo con quanto fatto fino ad ora 34 punti in 26 giornate, una salvezza quasi in tasca, De Miglio credeva a questo traguardo ad inizio campionato? “Sinceramente no, credevo che uniti potevamo raggiungere la salvezza, magari però con molta sofferenza in più, 34 punti fino a questo momento sono tanti e questo è la prova che insieme possiamo fare tanto. Merito sicuramente di un gruppo favoloso e sempre unito, merito soprattutto di un allenatore preparato e capace come Caligiuri, che si porta dietro anche uno staff di livello superiore come il prof Barbuto, il preparatore dei portieri Tonolli e l’allenatore in seconda Oliverio che sta facendo grandi cose con la Juniores”. La squadra ha un punto in più rispetto alla scorsa stagione, anche se in realtà quella la squadra all’inizio partiva con bel altri obiettivi, trovi analogie tra le due squadre? “Sono due squadre completamente diverse, l’anno scorso all’inizio avevamo tanti nomi importanti, eravamo una grossa squadra che avrebbe potuto lottare per il titolo se non ci fossero stati alcuni problemi societari. Nella seconda parte siamo rimasti in pochi ma con la forza di volontà siamo comunque riusciti a salvarci. Le analogie stanno nella forza del diesse Arena di trovare sempre gli uomini giusti per raggiungere gli obiettivi prefissati, ha una capacità da uomo di calcio di categoria superiore, riesce a fare tanto con pochi soldi, mi piacerebbe vederlo lavorare tra i professionisti”. Quest’anno tanti giovani in rosa, molti dei quali hanno fatto la differenza, tu che in carriera ne hai visti tanti sbocciare, chi tra i tuoi attuali compagni pensi possa aver un futuro più brillante? “Abbiamo la fortuna di avere un parco under da far invidia a chiunque, ne abbiamo tanti sia numericamente che di qualità, tutti sono scesi in campo e hanno fatto grandi prestazione, fare qualche nome mi viene difficile, però punto su Ioppoli e Bruno Mercurio, che sono quelli che hanno giocato con più frequenza e credano abbiano le qualità per far strada nel calcio che conta”. Come hai detto all’inizio gran parte del merito di questa salvezza va a Caligiuri, che propone sempre un gioco offensivo e spumeggiante, a quale dei tuoi ex allenatori lo paragoni? “Anche se diversi caratterialmente, lui e Viola sono due allenatori straordinari e di categoria superiore, sono sprecati nel dilettantismo e credo che possano fare la differenza anche nel professionismo, perché il loro modo di intendere il calcio è da professionisti. Sono due grandi strateghi e sanno sempre scegliere la carta giusta per cambiare le sorti di una partita”. E’ il tuo secondo anno a Isola, sei ormai un beniamino dei tifosi e in alcune occasioni hai anche indossato la fascia di capitano, pensi di restare a Isola ancora a lungo o speri di tornare nel calcio che conta? “Diciamo che in queste categorie il mercato non mi manca, sto già ricevendo diverse proposte interessanti per la prossima stagione, però io qui sto bene, ho un ottimo legame coi tifosi e sono rimasto anche per loro quest’anno. Mi piacerebbe restare qui anche l’anno prossimo, se i progetti della società sono interessanti io sarò il primo a chiedere di restare, ormai mi sento a casa qui. Oltre ai tanti tifosi ci tengo a ringraziare il team manager Roberto Ventura, sempre disponibile con tutti per qualsiasi problema; Un ringraziamento particolare voglio farlo anche al nostro magazziniere Maurizio, un persona squisita che sopporta sempre i capricci di tutta la squadra, ormai conosce le abitudini di ogni singolo giocatore”.