Real Pianopoli: Mascaro 6, Guzzo 6, Kabli 4, Bevilacqua 6.5, (18st Landolfi 5.5), Saladino 6.5, Iozzo 7, Chiodo 6.5, Notaro 6, Albace 5.5, (39’st Fazio sv), Garieri 6, Fazio 5 (7’st Barberio 5.5). in panchina: Urbano, Filippone, Bufera, Amantea. All.: Lucia 6.
SS RENDE: Marchese 6, Fiorellino 7.5, Molinari 6, Occhiuzzi 6.5, Florio 7, Spadafora 6.5, Cirigliano 6.5, Tuoto 6, (33’st De Francesco sv), Provenzano 6, (29’pt Dotro 6.5), Amborgio 7, Spanò 6.5 (19’st Marsicano 6). In panchina: Pellicori, Miceli, De Rango, Carnevale. All.: Aceto 7.
Arbitro: Sgrò di Reggio Calabria.
Marcatori: 17’st Fiorellino (R).
Note: ammoniti Chiodo, Albace, Garieri, Fazio (P), Occhiuzzi, Spadafora, Cirigliano, Tuoto (R). espulsi: 13’st Kabli (P) per doppia ammonizione, al 31’st Molinari per fallo da dietro.
Pianopoli. Fiorellino, classe 90, stacca probabilmente il biglietto per il viaggio in Promozione all’interno di una gara giocata dal Rende con meticolosa attenzione in campo dove ha fatto valere sia la propria forza fisica sia la propria intelligenza tattica. Il Pianopoli dal canto suo ha saputo tener testa alla capolista senza però trovar mai il tiro in porta e al di là del risultato avaro di gol è la compagine ospite a costruirsi tre palle gol limpide non capitalizzate per un nulla. Al termine dei novanta minuti il campo ha ribadito l'arma in più del Rende in questo campionato che risiede nell’organico, infatti va tenuto presente che in campo non sono scesi elementi del calibro di Scarnà, De Luca, Filippone, Metallo e che dopo poco meno della mezz’ora ha perso il capocannoniere del torneo, sostituito egregiamente da Dotro, rilevatosi un furetto incontrollabile nel corso del torneo.
Da evidenziare la corposa frequenza degli ultras biancorossi divenuti un fenomeno da studiare, sia per la passione sia per la partecipazione a cospetto della categoria, baluardi da applaudire e da prendere ad esempio.
Il Rende apre la gara stringendo nella propria metà campo il Real Pianopoli, diligente, nel coprire gli spazi, ma sin dai minuti iniziali l’uomo in più del Rende si rivela Fiorellino puntuale nelle incursioni sulla corsia di destra che costringe Kabli e Albace ad abbassare il proprio raggio d’azione. Il Rende guidato dal duo Florio – Ambrogio perviene al tiro dalla distanza con Cirigliano, Tuoto e Florio senza pervenire al vantaggio. Vantaggio che sfugge a Cirgiliano al
Il vantaggio sfiorato non disanima il Rende dove la coppia Occhiuzzi – Spadafora nel reparto difensivo giganteggia soffocando ogni iniziativa avversaria, questi, lodevoli per aver giocato a viso aperto contro la capolista, rilevatosi quest’anno squadra schiacciasassi.
Il secondo tempo vede un Pianopoli più sicuro dei propri mezzi ma la compattezza tra i reparti del Rende sono uno scudo insormontabile. Per il Rende in palio ci sono tre punti che valgono tantissimi in ottica promozione e questa consapevolezza spinge il Rende e il tecnico Aceto a cercare la vittoria e così il tecnico biancorosso dapprima inverte gli attaccanti esterni per poi innescare gli inserimenti da dietro di Molinaro e Fiorellino, intelligenti tatticamente nel proporsi alternativamente.
Al 17’st incursione in area del toro biancorosso Dotro, palla ad Amborgio e tiro in porta respinto dalla difesa pianota, ma la palla carambola sui piedi di Fiorellino che con violenza e rabbia scaglia in rete siglando un vantaggio che profuma di promozione. Con la rete il giovane esterno rendese corona una prestazione superba fatta non solo di tanta corsa ma anche di buoni movimenti tattici. Da segnalare due minuti antecedenti al gol un tiro dalla distanza di Fiorellino andato di pochissimo a lato dell’incrocio dei pali alla sinistra del bravo Mascaro.
Il Rende forte del vantaggio e di una mentalità votata all’attacco cerca il raddoppio sfiorandolo con Dotro, Cirigliano e Marsicano, per poi in seguito all’espulsione di Molianaro controllare e proporsi in avanti con repentine azione in verticali controllando la foga agonistica locale e mostrando maturità tattica.
Da evidenziare il corposo numero di cartellini sventolati dal direttore di gara che conferma le statistiche che lo vogliano l’arbitro più severo dei campionati calabresi. Tendenza che spesso ha evidenziato una mancanza di comunicazione con i giocatori in campo.
e.p.