Chissà se mancheranno anche i campi innevati, a Carmine Fioretti, visto che gran parte in questo periodo sono ricoperti per colpa del maltempo che ha colpito la nostra penisola. Ma sicuramente la voglia di tornare ad allenare è tanta, gelo o non gelo. Dopo una vita vissuta dentro al mondo del calcio, prima come calciatore e poi in panchina (fino all’anno scorso guidava il Real Pianopoli in Prima Categoria), quest’anno si ritrova ad assistere dalla poltrona alle vicissitudini del calcio nostrano. “Sono abituato a stare sempre dentro il rettangolo di gioco. Adesso è qualcosa di strano viverla da fuori. Comunque non ho abbandonato il calcio – ci dice il tecnico - mi tengo informato, sto vedendo un paio di partite in giro. Mi dispiace per la mia ex squadra, che è la grande delusione del campionato di Prima Categoria. Dispiace soprattutto per i ragazzi che li ho avuti per due anni. Adesso si trovano nei bassifondi della classifica (penultimo a 11 punti), ma spero ne vengano fuori attraverso i play-out. Pianopoli è una piazza importante, e non è certamente quello il posto che merita.” Non possiamo non chiedere un parere sul massimo torneo regionale, che ha ormai una vincitrice designata: “Non mi stupisco di vedere lassù la Nuova Gioiese. Ha programmato un campionato da vertice e sta rispettando i programmi. Le altre compagini hanno trovato una squadra superiore, che andrà a vincere l’Eccellenza. Sinceramente mi aspettavo di più dal Roccella, che ogni anno parte per prendersi tutto, ma alla fine si ritrova a lottare per i play-off. Hanno la fortuna di avere un Presidente che ha voglia di investire, e per questo è da applaudire, ma i programmi non vengono mai rispettati. Adesso hanno una possibilità in coppa ed è importante arrivare alla fine se vogliono considerare la stagione positiva.” Una piccola parentesi viene dedicata anche alla Paolana, tra le sue tante maglie indossate: “purtroppo è una società che parte sempre con qualche handicap. Però Paola ha una tradizione da rispettare e possono ambire, visto quello che stanno facendo, a raggiungere la lotta per i play-off.”
Il tecnico continua la sua intervista a StadioRadio, parlando della materia più di sua competenza e cioè gli allenatori, criticando un settore che si sta perdendo, per la presenza di gente poco preparata. Secondo il mister il problema è facile da individuare. “In passato c’è stata una gestione sbagliata riguardo alla formazione di allenatori. Si dava facilmente il patentino a chi non ha mai fatto calcio. Poi è possibile arrivi quello bravo che non ha mai giocato, ma è un caso su cento. È importante dare merito a chi è meglio preparato ed a chi ha fatto questo sport da sempre. Sono fiducioso del nuovo corso dell’AIAC, che con il Presidente Pilato sembra si stia cercando di fare qualcosa di diverso.”
Per quanto riguarda il capitolo giovani, come molti altri suoi colleghi, anche Fioretti non considera giusta la regola degli under: “Il mio parere è che se un giovane è valido, lui gioca. Così facendo invece si è costretti a mettere ragazzini non all’altezza, andando a discapito di calciatori di 25/26 anni bravi, e che vengono considerati finiti, nonostante ancora abbiano tanto da poter dare. Quindi penso che la regola sia da rivedere. Poi è anche vero che ci devono essere dei settori giovanili importanti, in modo da poter sviluppare al meglio le capacità di giovani, visto che grandi ragazzi adesso non ne vedo."
Come difficile sarà vederlo per questa stagione in una panchina, anche se la sua speranza che a partire dal prossimo campionato torni a fare il suo mestiere. “Potevo già tornare ad allenare, prendendo una squadra in corsa. Diciamo che ho avuto contatti ultimamente, anche da squadre di Promozione. Ma non sono rimasto soddisfatto delle offerte. Posso capire che le società a tre mesi dalla fine ed una volta esonerato un allenatore, vogliano spendere poco, ma io preferisco non allenare se lo faccio con pochi contributi. Mi piace essere professionista e vado dove mi danno quello che chiedo. Quindi sarà difficile per questa stagione rivedermi in panchina.” -infine conclude - “inoltre dando il patentino a gente che non ha mai fatto calcio, e più facile vengano scelti, anche perché costano meno e cosi viene affidata a loro una Promozione o un’Eccellenza , solo perché hanno costi meno eccessivi a differenza di chi è preparato”