ROSSANO - Pareggio tutto sommato giusto fra Rossanese ed Acri che nella domenica che ha visto lo “Stefano Rizzo” macchiarsi di un episodio che ha dell’assurdo e del quale scriviamo a parte, si dividono la posta con un punto che muove la classifica di entrambe le squadre. Ospiti che venivano da due sconfitte consecutive e che avevano bisogno di muovere la classifica, padroni di casa invece che si presentavano sul proprio terreno di gioco dopo la sconfitta di Belvedere, ma soprattutto dopo le due mancate partecipazioni in quel di Gallico ed in casa contro lo Scalea. 
CRONACA. Al 17’ Azzinnari dalla destra effettua un cross con la palla che inganna Maritato e s’infila in rete. Al 23’ ci prova Nocera da posizione angolata ma Piazza para in tuffo. Al 29’ praticamente succede di tutto. Prima De Luca pareggia con una bellissima mezzarovesciata in area che va a finire nel sette alla destra di Piazza, poi però lo stesso giocatore si arrampica sulla rete salta sugli spalti e va ad aggredire uno spettatore presumibilmente di Rossano scatenando un parapiglia incredibile. Nel frattempo anche in campo ci sono scintille fra le due panchine e per poco non ne nasce una mega rissa. Espulsione per De Luca al suo rientro in campo. Al 40’ allontanato anche il tecnico locale Franco. Nel secondo tempo succede poco o nulla, con gli ospiti che fanno la partita senza creare problemi alla retroguardia rossoblu, mentre i padroni di casa con un uomo in meno si limitano ad amministrare la gara. 
FRANCO ESONERATO? In serata è girata la voce di un probabile esonero del tecnico della Rossanese, Giovanni Franco. Secondo i bene informati, il presidente Stancato starebbe pensando ad un nuovo avvicendamento. Come successore si è fatto il nome di Rocco Russo, ex bandiera rossoblù. 

ROSSANO - Nella domenica del lutto calcistico (l’ennesimo) per la morte di un giovane tifoso del Parma, lo “Stefano Rizzo” di Rossano diventa teatro di un episodio a dir poco sconcertante che la dice lunga sull’esasperazione calcistica in cui versa la cittadina jonica. È il 29’ del primo tempo, i locali sono sotto di un gol, quando il capitano dei rossoblu, Roberto De Luca, da sempre simbolo di correttezza e sportività, segna il gol del pareggio. Una volta che la palla varca la linea bianca, esplode l’esultanza rabbiosa del capitano, che si avvicina alla protezione che delimita il terreno di gioco, si arrampica sulla grata e con un balzo “invade” gli spalti scagliandosi contro uno spettatore. Ne nasce un parapiglia (dalla nostra postazione non riusciamo a vedere bene cosa succede), sono attimi di panico e tensione, vola qualche pugno, spintoni, poi tempestivo è l’intervento delle forze dell’ordine che riportano la calma. Intanto anche in campo gli animi si surriscaldano, volano spintoni da una parte e dell’altra, le due panchine vengono quasi alle mani, ed in campo avviene più o meno la stessa cosa. Ritornata la calma in campo e sugli spalti, De Luca, il capitano della Rossanese ritorna in campo nello stesso modo come vi era uscito, ma prontamente e giustamente viene espulso dal direttore di gara, la signorina Carrera di Vibo Valentia. Sugli spalti regnano stupore e incredulità per quanto accaduto. La mente torna indietro negli anni: ormai grazie al tubo catodico che piazza telecamere in ogni angolo ma soprattutto grazie ad internet, ne abbiamo viste di tutti i colori sui campi di calcio, ma un episodio del genere mai ci era capitato. Qualcuno ricorda l’episodio nel campionato inglese di qualche anno fa che vide protagonista Eric Cantonà, ma quello avvenne sul terreno di gioco, il calciatore grazie all’assenza di protezioni non dovette saltare sugli spalti. Ritornata la calma, si cerca di capire il perché del gesto sconsiderato. Dalle prime indiscrezioni, pare che lo spettatore aggredito avrebbe accusato, non si sa se durante la partita o prima, lo stesso De Luca di aver combinato la gara, vista la situazione critica in cui versa la squadra. Già durante la partita dagli spalti si capiva il nervosismo che c’era in campo, la cosa incredibile è stata che a segnare il gol del pareggio fosse proprio il capitano rossoblu che probabilmente, esasperato per le accuse ma anche e soprattutto da una situazione che vede i giocatori non percepire i rimborsi spese da dicembre, è sfociata in un gesto clamoroso che al di là delle giustificazioni, va in ogni caso condannato.

Pasquale Laurenzano dal Quotidiano della Calabria