I dirigenti cercano di sdrammatizzare ma per l’Acri è crisi profonda. Di risultati ma anche di gioco. Dopo la sconfitta interna di domenica scorsa ad opera del Sambiase, i rossoneri sono piombati nella zona play out. Se il campionato terminasse adesso Azzinnari e compagni andrebbero a disputare il mini torneo per evitare la retrocessione. Nessuno si aspettava qualcosa del genere ma la classifica non è affatto bugiarda e rispecchia in pieno quanto la formazione di Caligiuri sta producendo in questa delicata fase del campionato. Ad un girone di andata pressocchè perfetto e produttivo, c’è da evidenziare una seconda parte del torneo disastrosa che ha portato i silani dalla quinta alla quint’ultima piazza nel giro di due mesi. Solo due le vittorie da quando è iniziato il girone di ritorno mentre dalla sesta giornata in poi, dopo i tre punti strappati al Praia solo sconfitte e pareggi e per giunta contro concorrenti per la salvezza. Un cammino che porta dritto dritto alla Promozione. Infortuni, squalifiche e qualche acquisto non proprio indovinato hanno inciso non poco sullo scarso rendimento della compagine acrese ma solo ciò non può essere una giustificazione. Se in casa l’Acri non riesce ad imporre il proprio gioco, adesso anche lontano dal Comunale, dove ad inizio stagione riusciva a strappare punti ed applausi, Tramonte e company lasciano molto a desiderare. In entrambi i casi si è visto un Acri dal gioco prevedibile, dalla difesa poco attenta, da un centrocampo per niente creativo e da un attacco evanescente. Appena quattro le reti realizzate nelle ultime sette giornate . Ma quello che più preoccupa i pochi tifosi rimasti ad incitare è la poca determinazione e concentrazione di alcuni elementi. Esclusi un paio, gli al- tri pare siano demoralizzati e rassegnati. In questi casi anche un tecnico di comprovata esperienza come Caligiuri poco può fare. Anzi, il tecnico era disposto a mettersi da parte al fine di dare una svolta radicale. La società ha rigettato le sue dimissioni e lo ha richiamato. Così come ha ritenuto opportuno richiamare l’attaccante Turano che a dicembre, per problemi di lavoro, aveva deciso di lasciare Acri. Sul giovane di Crotone, sui suoi gol, il sodalizio rossonero ripone grandi speranze. Ma ci vuole altro ancora per evitare la retrocessione.