Il sacrificio del giovane calciatore del Livorno è un evento che ha colpito in modo tragico il nostro mondo. Assistere alla morte di un giovane calciatore durante un incontro di calcio, è quanto di peggio possa capitare a chi, a qualsiasi titolo, è partecipe nel mondo del calcio.
Il conseguente stop dei campionati, compresi quelli dilettantistici e giovanili, deve necessariamente sollecitare serie riflessioni e la più importante si trasforma nella necessità di preservare i nostri giovani calciatori da eventi così tragici.Ciò è possibile solo attraverso un costante monitoraggio del loro stato di salute che passa attraverso l’obbligo per i calciatori di sottoporsi, anche e soprattutto quelli dilettanti, “a visita medica specialistica per l’accertamento della idoneità all’attività sportiva agonistica”.
E’ questo un passaggio fondamentale che forse non sempre basta per garantire l’incolumità ai circa trentamila atleti che giocano al calcio nella nostra Regione, ma che ogni calciatore, giovane o meno giovane, ma anche ogni genitore, dirigente, allenatore non deve e non può ignorare. Può servire per salvare una vita!
A ciò si aggiunga l’importanza della presenza di personale medico qualificato accompagnato, laddove possibile, da mezzi specializzati nel pronto soccorso quali le autoambulanze o i defibrillatori durante gli incontri dell’attività ufficiale. Sono delle attenzioni che fanno parte dei compiti di chi, a qualsiasi titolo, svolge attività sociale ed è indiscutibile che le attività del calcio dilettantistico rientrino tra queste funzioni. Facciamo in modo che il sacrificio di un nostro atleta non venga disperso in pochi giorni, ma possa produrre conseguenze positive sul sistema calcio......... che appartiene a tutti quanti noi!
Saverio Mirarchi
Presidente CR Calabria LND