
Da un paio di anni, un giovane talento cosentino di nome Andrea Cosenza aveva oramai lasciato il mondo del calcio, esattamente dopo aver disputato l’ultima stagione con la maglia del Sambiase e ancor prima col Cosenza calcio sia in serie d che in legapro.
Quello che ha spinto questo giovane classe 1986 originario di Luzzi (CS) ad abbandonare questo mondo è stato il fatto di incontrare lungo il percorso tante persone sbagliate che marciano sui calciatori per arricchirsi ed illudere tanti giovani promettenti.
Andrea fin da piccolo ha amato il gioco del calcio e già nelle categorie giovanili spiccava per le sue capacità fisiche è tecniche per questo il suo ruolo fin da subito è stato quello del portiere, già il portiere quel ruolo un po’ diverso dagli altri, il guardiano della porta, l’estremo difensore quello che “non può sbagliare” perché altrimenti e goal per gli avversari.
In questo periodo di allontanamento Andrea ha iniziato a lavorare con il padre ma la passione per il calcio è sempre stata presente, l’insicurezza acquisita però a fatto si che “l’uomo ragno” non si riavvicinasse a questo mondo,ancora per il momento, fino a questa estate quando la Luzzese (promozione gir.A) cercava un portiere di spessore ed a telefonato proprio a lui, Cosenza non c’ha pensato su più di tanto e ha accettato questa nuova avventura, domenica scorsa la Luzzese ha affrontato in quel di Praia una fortissima formazione, Andrea era in campo dal primo minuto dopo diverso tempo, l’emozione era tanta nonostante il giovane abbia calcato altre realtà calcistiche come quelle della legapro, il risultato finale è stato di zero a zero ed ha sforato un’ottima prestazione difendendo bene la porta, sui vari quotidiani il voto in pagella è risultato in media di 7,5.
Tutto ciò è servito a far ricredere Andrea che ha deciso definitivamente di rimettersi in gioco, con la consapevolezza dei proprio mezzi e soprattutto la forza di guardare oltre le ingiustizie e le fandonie, perché a volte la vera passione per un qualcosa va oltre tutto e tutti.