Quei bamboccioni viziati dei calciatori hanno deciso: loro non vogliono pagare. Non ci vogliono perdere. Magari sul campo, la sconfitta può arrivare, ma i soldi quelli no, non toccateglieli. La serie A non parte. Slitta almeno di una settimana il suo avvio. E non sognatevi nemmeno di chiedere ai miliardari calciatori di versare il contributo di solidarietà per un Paese a pezzi, con gente disperata. Con famiglie senza il pane e giovani depressi da una disoccupazione dilagante. Non devono essere loro a “rimetterci”. Non spiegategli, che, proprio loro, rappresentano a volte una valvola di sfogo, idoli “di carta” verso i quali poter riporre una fiducia ormai tramontata. Defunta. Hanno puntato i piedi: pretendono il rispetto degli accordi contrattuali. Si indignano, perché, vorrebbero, forse, qualche massaggiatrice extra in più, un paio di televisori al plasma per i propri figli, la beauty gratis per le mogli, qualche auto di lusso in omaggio. E poi diamine, più tempo per trascorrere le vacanze estive tra Formentera, Milano Marittima e Porto Cervo. Tra caviale e champagne. Moto d’acqua e ristoranti cinque forchette. E voi, inutili mortali, pretendete che questi onesti e indefessi lavoratori, paghino di più rinunciando a qualche danaro? Orsù, non siate spilorci, qui c’è gente che lavora. Che suda, fatica e produce per il nostro Paese. Non è giusto chiedere loro un sacrificio. Già lo scorso anno lo sciopero fu scongiurato proprio sul filo del rasoio: oggi questo non appare possibile perché, tra un capriccio e l’altro, i miliardari non hanno veramente puntato i piedi: addirittura c’è chi già prevede una protesta simbolica all’Hollywood di Milano. La immagino la scena: donne, prosecco, e cartelloni. Magari con la scritta “la tassa pagala tu”. Probabilmente, sono la vera espressione di un’Italia alla deriva. Allo sbando puro. C’è un operaio, amico mio. che ieri mi ha confidato una tremenda verità. “Sai, - mi ha detto- lo pagherei volentieri il contributo di solidarietà, vorrebbe dire che guadagno centomila euro l’anno”. Lui, purtroppo, ne guadagna mille al mese. In miniera saprei io che mandarci....
Vincenzo Ielacqua-reggionelpallone.it