Secondo una regola morale: tutte le cose belle prima o poi finiscono. Dopo cinque splendidi anni Enzino Riitano non è più l’allenatore del Guardavalle. Il mister rispecchiando fino alla fine il suo stile, dopo aver capito che la sua storia con la squadra del proprio paese si era chiusa, esce di scena; lo fa con la massima correttezza e con l’umiltà che lo ha sempre contraddistinto e che in questi anni ha anche trasmesso a noi che lo abbiamo vissuto, intervistato e “studiato”. Di sicuro come tanti suoi colleghi, avrebbe potuto togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di qualcuno, ma Enzino Riitano non lo fa, lui non è così, lui è per le cose vere, genuine, concrete, passionali. Porta troppo rispetto per la propria gente e per i propri tifosi. Siamo riusciti a incontrarlo e come sempre lui ha risposto presente: “Voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a rendere magici questi cinque anni trascorsi sulla panchina del Guardavalle, soprattutto tutti i calciatori da me allenati. Dalla prima stagione a quella appena conclusa, senza distinzione di annata, tutti i dirigenti, soprattutto a chi mi ha dato la possibilità di allenare e infine voglio dire grazie, un grazie immenso a tutti i tifosi e alla gente di Guardavalle che mi sono stati sempre vicino anche nei momenti meno facili. Lascio Guardavalle con la consapevolezza di aver fatto qualcosa di importante e dopo la triste finale persa di Capo Vaticano e la conseguente retrocessione avevo fatto una promessa a me stesso e doverosa verso il mio paese: dovevo riportare il Guardavalle in Eccellenza. Esserci riuscito per me è motivo di grande orgoglio. Rimango e rimarrò sempre il primo tifoso del F.C. Guardavalle”. Riitano lascia nel Guardavalle un vuoto profondo, chiunque riuscirà a prendere il suo posto avrà una eredità importante da gestire. Certo ora è facile voler giocare in una società come quella giallorossa, o allenarla, ma cosi non è stato cinque anni fa, quando ne calciatori ne allenatori volevano venire in una squadra che doveva disputare due anni in trasferta per via della lunga e squallida squalifica che subì il “Nicola Coscia”. Per poter affrontare quella sfida ci voleva un vero e proprio “incosciente” e mister Riitano accettò la scommessa, rischiando di bruciarsi prima ancora di cominciare la carriera di allenatore, centrando due salvezze dirette che hanno del miracoloso, e dopo essere rientrati al “N. Coscia”, dopo un anno di riadattamento, ha stravinto il campionato di Promozione. Al primo anno di Eccellenza tutto sommato lo si è fatto bene, soprattutto la prima parte del campionato viaggiando sempre in zona play off, valorizzando parecchi giovani del ’93, prodotti locali, e mettendo in vetrina un under come Caputo (bomber della squadra) che a dicembre è stato ceduto in Lega Pro. A ciò va aggiunto quello che più rende orgogliosi tutti è aver conquistato in cinque anni per ben tre volte la coppa disciplina. A rafforzare i meriti di Riitano va che tutti gli obiettivi raggiunti in questi cinque anni sono stati, non frutto di un’improvvisazione, ma bensì frutto di un’organizzazione di gioco e di un cammino di pari passo fatto con la società, un cammino costruito ragionandoci sempre più, fatto di collaborazione e di amore reciproco, un rapporto che sicuramente oggi non c’era più.
Antonio Baldassarre Sinopoli
(Calabria Ora)