SCALEA –La Talao Scalea non avrebbe dovuto disputarla la finale play off contro il Roggiano lo scorso 29 maggio se è vero quanto il presidente Oliva ha denunciato. Dal racconto del primo dirigente della Talao emerge una squallida storia di violenza che i ragazzi di mister Tripodi hanno avuto la sventura di vivere prima dell’importante gara di ritorno play off finita con un pesante 5-0 per i roggianesi, sconfitti nell’andata con il finale di 3-0. Pesanti minacce che Oliva riferisce di aver subito una volta entrato con la sua formazione allo stadio di Roggiano dopo averle prese pesantemente da un folto gruppo di tifosi. Tutto avrebbe avuto inizio proprio al momento dell’accesso all’impianto sportivo. «Dopo aver parcheggiato l’autobus, ci siamo diretti verso l’ingresso che però abbiamo trovato chiuso - racconta Oliva - decidiamo di entrare dall’unico ingresso degli spalti, ma lì c’erano una settantina di persone che ci aspettavano. Siamo entrati e sono iniziate le offese al capitano Tarallo che dopo un po’ veniva strattonato, assalito da diverse persone e fatto cadere. Abbiamo cercato di difenderci. Ci hanno aggrediti, malmenati, senza che nel campo ci fosse nessuno perché i dirigenti e giocatori erano chiusi negli spogliatoi. Avevamo anche chiesto il commissario di campo, ma non lo abbiamo trovato ad aspettarci davanti l’ingresso. Il commissario ha poi giustificato il ritardo per un posto di blocco». Oliva aggiunge che «quando sono arrivati, anche gli arbitri e il commissario sono entrati dall’ingresso degli spalti ed il commissario è stato anch’egli malmenato». Incontro falsato per il presidente della Talao Scalea che ora non chiede nulla altro che giustizia e che per questo ha immediatamente inoltrato ricorso alla Lega dopo averne subito dato preavviso.
tratto dal Quotidiano della Calabria