BOVALINO – La decisione del presidente della Bovalinese Gianni Ferrigno di lasciare la società ad una “” nuova cordata “ di bovalinesi era nell’aria e già qualcosa era filtrata ancor prima della fine del campionato.
C’era però la speranza che il giovane e dinamico presidente di tante battaglie e di tante vittorie ci ripensasse; così, purtroppo, non è stato.
La stessa situazione stava vivendo il tecnico Maurizio Panarello il quale è stato sempre al fianco di Gianni Ferrigno “ nella buona e nella cattiva sorte “ tanto che le contemporanee dimissioni erano previste.
Sulla decisione presa dal presidente Ferrigno abbiamo voluto sentire il parere del sindaco Tommaso Mittiga cui tocca, come Primo cittadino, l’ingrato compito di intervenire per salvare un titolo sportivo conquistato con sacrifici e mantenuto con lungimiranza e intraprendenza.
“” Come Civica amministrazione, - ci ha detto Mittiga -, siamo pronti a schierarci con il presidente Ferrigno per cercare nuovi soci in grado di dare un valido aiuto al presidente di cui soltanto attraverso i giornali abbiamo appresso delle dimissioni. Posso assicurare gli sportivi locali che appena riceverò comunicazione ufficiale delle dimissioni da parte del presidente sarà mia premura organizzare un incontro per cercare di trovare la migliore soluzione per dare nuova linfa ad una società che merita ogni elogio per quello che ha saputo fare nel corso degli anni. Garantisco che sulla stessa lunghezza d’onda è l’assessore delegato allo sport Sergio Delfino sempre disponibile verso tutte le società sportive locali””.
Certamente dopo la “ deflagrazione “ delle dimissioni contemporanee del presidente e del tecnico Panarello, non è facile prevedere come si dipanerà la situazione che, chi se ne intende di cose amaranto, sa benissimo che è rischiosa e quanto mai foriera di cattive notizie.
Dicendo pane al pane e vino al vino, occorre sottolineare che il presidente Ferrigno nel corso degli anni è stato lasciato sempre più solo come se un titolo sportivo così prestigioso fosse una cosa sua personale e non della comunità.
A questo punto è indispensabile che i sacrifici siano divisi tra tanti soci in grado di formare una società forte e seria capace di regalare altre belle soddisfazioni agli innamorati del calcio.
I tempi per agire ci sono tutti.
tratto dalla Gazzetta del Sud