Calcio italiano malato. De Matteis, "azzerare le cariche in FIGC"
Calcio italiano malato. De Matteis, "azzerare le cariche in FIGC"

Per tentare di salvare il calcio italiano e far arrivare in Nazionale gente all'altezza, bisogna cambiare parecchie cose, su questo non corre dubbio visti i deludenti risultati della Nazionale Italiana eliminata al primo turno agli Europei, che non riesce addirittura  a qualificarsi ai Mondiali da ben otto anni. 
Questi dati sconfortanti impongono una seria riflessione con l'azzeramento delle cariche in FIGC e nella Nazionale Italiana. Questo consentirebbe di poter individuare soluzioni adeguate e uomini validi, capaci e competenti che possano garantire un futuro migliore alla Nazionale italiana ed al Calcio Nazionale.
Siamo d'accordo che gli under 17 e Under 18 hanno dimostrato qualità e valore in campo internazionale, ma questi ragazzi debbono trovare spazio nei club di serie A e B per maturare e fungere da serbatoio importante per la nostra Nazionale. Pertanto occorre operare scelte drastiche, con immediatezza.
Io mi permetto di portare all'attenzione degli addetti ai lavori alcune proposte come base per una discussione ed in confronto più ampio e partecipativo, con l'obiettivo di giungere in tempi brevi a soluzioni migliorative per il calcio nostrano.
1) Bisogna imporre alle squadre di serie A e B  almeno Sette titolari in campo debbono essere obbligatoriamente italiani. 
2) Lo stesso farei a scendere fino alla prima categoria.
3) Ripristinerei il vincolo sportivo in modo tale che le società abbiano un loro patrimonio nel parco calciatori.
4) Vieterei nel settore dilettantistico il ricorso alla figura del "Procuratore Sportivo", con pesanti sanzioni disciplinari a carico dei calciatori e delle società che trasgredissero.
5) Eliminerei lo sconcio dei fuori quota obbligatori , che costringe le società a schierare in campo gente scarsa pregiudicando  così la qualita' dello spettacolo sportivo. 
I fuori quota validi chi li ha li schiera con, o senza, Vincolo!
6) Dimezzare  il finanziamento alle società di serie A e B  destinando le somme così accantonate alle squadre dilettantistiche (di serie D  ed Eccellenza che nel corso del campionato utilizzano e valorizzano il maggior numero di fuori quota, (preferibile incentivare economicamente le società che schierano i fuori quota, anzi che obbligarne l'impiego durante la gara).
La Juniores Nazionale alle squadre di Serie D, oggi costa un botto. Basti pensare che le società militanti nel girone I debbono sostenere con la juniores trasferte in Campania, Basilicata e Puglia, questo per le Calabresi. Perciò bisogna fare una Juniores Nazionale a carattere Regionale inserendovi nello stesso girone le società partecipanti al Campionato di serie D e le Juniores delle società di Eccellenza. Così si regionalizza il Campionato Juniores Nazionale, limitando i costi per le trasferte a carico delle societa'  e le assenze a scuola per i ragazzi.