Neopromossa ma già al lavoro da tempo per vivere al meglio la stagione è il Sambiase che si riaffaccia alla serie D e per verificare lo stato dell’arte in casa giallorossa siamo andati a sentire il DG sambiasino Antonio Mazzei.
Chiuso il cerchio con il ritorno in D del Sambiase, all'occhio sono saltate le tantissime conferme tra staff e rosa. Potremmo dire una programmazione partita da lontano?
«Sì è proprio così. Programmare non è stato detto tanto per dire, ma si è ripartiti da dei blocchi che provengono da un percorso e questo potrebbe essere un vantaggio per il progetto sportivo e soprattutto per ripartire con l’entusiasmo con il quale ci siamo lasciati a fine torneo scorso».
Avete già impostato alcuni nuovi colpi, quali obiettivi vi volete porre?
«La società dal punto di vista organizzativo e finanziario non subirà il contraccolpo del salto di categoria, cosa che troppe volte alle calabresi è successo. Partendo da questo e da tutti gli aspetti organizzativi, questo garantirà punti e tranquillità e serenità all’ambiente. Ad oggi ovviamente non possiamo dare obiettivi specifici, ma sicuramente vogliamo divertire e divertirci e rendere orgogliosi tutti coloro che fanno parte del progetto Sambiase e che lo sostengono. Siamo in continua crescita e questo lo dimostra il continuo avvicinarsi di nuove figure a questi colori».
Il reparto under in D è cruciale, come cambia la ricerca tra una categoria e l'altra?
«In D devi andare ad aggiungere il numero degli under di almeno un terzo, anche perché vanno tre in campo e dunque in rosa ne servono almeno dieci e di buon livello. Noi abbiamo un vantaggio dato da ottimi rapporti con diverse società professionistiche e questo potrebbe agevolarci nella scelta, specie da Catanzaro, Cosenza e Padova che potrebbero fornire calciatori che non andranno a subire l’impatto con una categoria complicata in un girone di grande agonismo. Sono in definizione alcune trattative, altri li stiamo seguendo anche da fuori e sarà un bel blocco complessivo dato che ne confermeremo almeno sette».
Questione stadio, la possibilità di giocare tutta la stagione al "Renda" c'è o necessariamente si dovrà emigrare?
«Quasi certamente parte della stagione la dovremo giocare al “D’Ippolito” nell’attesa che dal comune si riesca ad avere una data certa per l’inizio lavori. Fin quando si potrà comunque nel nostro stadio ci alleneremo e giocheranno le giovanili. La speranza è che comunque non si stia lontani oltre una stagione e poi avere uno stadio adeguato al progetto, dato il grande seguito. Abbiamo idee chiare e la società sta lavorando tantissimo a tutto tondo ed anticipo che a breve partiremo con una campagna d’immagine molto importante con figure importanti in questo ambito».
Quest'anno "solo" quattro calabresi, possiamo però auspicare che ci facciano divertire di più e soffrire di meno?
«Me lo auguro, siamo forse al minimo storico come presenza e speriamo di farci valere tutti. Il Locri sta programmando, la Vibonese ha una società importante che potrà superare questo ritardo e la Reggina ovviamente punterà alla vittoria del torneo. Anche noi vorremo fare bella figura perché ci stiamo strutturando ed organizzando per fare bene. Al 24 giugno abbiamo già il ritiro organizzato, il materiale pronto, anche lo staff e gran parte della rosa pronta, a proposito nel giro di dieci giorni dovremmo annunciare un play importante per la serie D, questo indica che abbiamo lavorato senza sosta per arrivare pronti a questo appuntamento. Abbiamo intraprendenza e voglia di fare».