Riceviamo e pubblichiamo
Abbiamo aspettato qualche giorno prima di scrivere, cercando di smaltire la delusione e l'amarezza per un calcio che non ci appartiene e da cui ci sentiamo distanti anni luce. Quanto successo Domenica scorsa sugli spalti dello stadio di Delianuova, con l'aggressione fisica ai nostri dirigenti, però, non può e non deve passare sottotraccia, lo dobbiamo a noi stessi e a tutti quelli che, come noi, credono in uno sport sano, ricco di valori e volano di sviluppo sociale per le nostre comunità.
Accettiamo la sconfitta arrivata sul campo, pur condannando altri spiacevoli episodi successi sul terreno di gioco, non cerchiamo alibi per il risultato acquisito meritatamente sul campo dai nostri avversari.
Quello che non va assolutamente accettato è rimanere in silenzio davanti alla violenza gratuita ed immotivata e che solo grazie a chi ha cercato di fermare gli aggressori ha evitato conseguenze ben peggiori.
Sono stati giorni difficili per i dirigenti aggrediti e per tutta la nostra Società, una partita di calcio dev'essere gioia e divertimento aldilà del risultato sportivo, non può trasformarsi in un incubo per chi ogni giorno ci mette impegno e sudore, sacrificando lavoro e famiglia pur di stare vicino alla squadra.
Auspichiamo che fatti del genere non succedano più, ma tutti dobbiamo fare la nostra parte, a partire dalle Società che devono isolare i violenti e dissociarsi da atteggiamenti squallidi che nulla hanno a che vedere con il calcio e con lo sport in generale.