Direttore, una rosa importante quella che ha allestito il Sambiase, l’obiettivo qual è?
«L’obiettivo è chiaro, con una squadra di questo tipo vogliamo lottare per il vertice, anche perché in questo momento a Sambiase c’è grande vitalità anche in tema di scuola calcio, oltre che stiamo lavorando molto sul brand, inoltre la società è anche cresciuta e quindi ci sono tutti gli ingredienti per fare bene ed alzare l’asticella».
Una domanda ricorrente. E’ una primavera del calcio lametino dato quanto fatto anche da Vigor e Promosport?
«Sicuramente è un momento positivo per il calcio a Lamezia Terme. E’ un dato di fatto, rispetto anche ad altre zone della regione e della macroarea sud, a Lamezia si sta investendo tanto e tutte e tre le squadre principali hanno un vertice serio. Ovviamente questa situazione ha dato maggior pepe, specie una volta sfumata la squadra unica e alla fine non mi dispiace che ognuno abbia conservato la propria identità, a questo proposito la Vigor Lamezia ha costruito un organico che ha poco a che vedere con l’Eccellenza ed a oggi sulla carta è candidata a fare 34/34».
Questione Covid. Il Sambiase ha una delle tifoserie più calde e partecipative, avete timori rispetto all’ipotesi del protrarsi della disputa di partite a porte chiuse?
«Sì, qualche timore c’è e speriamo che presto vengano riaperti gli stadi, anche perché significherebbe che i contagi andrebbero a scendere. Per alcune società con certe tifoserie (penso Vigor e Locri oltre noi) è normale che questa situazione incida e non solo dal punto di vista economico (probabilmente il 20/25%/) e sopratutto nella spinta dell’entusiasmo e questo vale anche per le partite in trasferta»
Pomeriggio la coppa Italia. Sarà già questo un test per capire quali saranno gli equilibri reali del prossimo torneo di Eccellenza?
«Certamente, è una prima partita ufficiale e questo può servire anche a testare la qualità della rosa, specie per chi ha qualche indisponibile e dunque si potrà valutare l’assortimento potendo fare sul serio. E’ normale che non si vedranno da subito squadre andare a mille, ma indicazioni importanti ci saranno. Per noi a Soveria sarà dura, sia perché storicamente è un campo ostico, che per il terreno ma sarà un modo per testare alcuni dei nostri under».
A proposito del torneo di Eccellenza, cosa ne pensi di questo format a 18 squadre?
«Secondo me questo format era un passo da fare prima o poi, anche in virtù di un adeguamento ai tornei di altre regioni. Ci sono regioni con più gironi, ma anche regioni con bacini più piccoli hanno tornei a 18. Il torneo sarà più avvincente, ci saranno anche rischi legati alle squadre senza obiettivi, ma questo è un rischio che vale la pena correre».