Under utili o indispensabili? Prima era la volta dell'utile e lo si adattava in modo pessimo pur di fargli occupare un posto, quello di dovere secondo gli oneri del campionato. Poi il classico ruolo di esterno di centrocampo ha cominciato a stonare perché il gioco, nella maggior parte dei casi, si svolge sulle fasce. Quando l'under non era "buono" saltava subito all'occhio e la manovra tattica subiva strappi impressionanti. Gira che ti gira si è accesa la lampadina che l'under deve essere quotato, e quindi tutti a dare contro alle scuole calcio che peccano di preparazione. Mai a dire che le scuole calcio non chiudono le porte a nessuno, per quel famoso diritto che si chiama inclusione. Ergo, è ad un certo livello che poi bisogna "vendere il prodotto" per quello che realmente vale. E invece no! Capita l'antifona economica, l'under è diventato l'oggetto del contendere, il tesoro dei procuratori improvvisati e oggi anche il pacchetto che non si paga più in contrassegno ma in anticipo. Eh sì, perché se la scorsa estate ci siamo lasciati con la storia degli stranieri lasciati senza scarpe alla stazione, quest'anno ci ritroviamo con l'idea di una parcella che assicuri alla squadra la performance di prova del ragazzo, una sorta di caparra in caso di mancato successo durante il ritiro di prova. Da paese dell'accoglienza stiamo diventando la regione della disuguaglianza, dove il senior abbassa i costi mentre il procuratore di un under avanza pretese su vitto, alloggio e il mensile di uno statale. Allora ci si chiede, ma non andavano ancora a scuola?
Fonte "Il Quotidiano del Sud"