La forza dirompente del calcio è stata sempre l’accessibilità di questo sport. Si possono vedere in tutto il mondo grandi e piccoli abbozzare una partita a calcio senza neanche l’obbligo di avere a disposizione il materiale tecnico adatto. Quante volte due sassi ed una lattina hanno costituito porte e pallone per dare vita a sfide estemporanee? Eppure negli ultimi anni molto dell’essenza sportiva si sta andando a disperdere.
Con l’aumento della cura del lato commerciale, anche i regolamenti sono andati a disallinearsi. Se una volta dalla “serie A” alla “terza categoria” vi erano 17 regole uguali per tutti oggi la frattura tra i grandi campionati ed il dilettantismo, essenza e cuore pulsante di questo sport, risaltano in maniera evidente. Tralasciando l’utilizzo del “VAR” o della 2Goal Line Technology”, una delle storture più evidenti del sistema riguarda sospensione e rinvio delle partite. Da qualche tempo, infatti, nei grandi tornei, la sospensione di una partita non porta all’annullamento di quanto accaduto con conseguente ripartenza dallo 0-0, ma si riprende dal minuto di sospensione con il risultato maturato. Logica di buon senso, ma questo ragionamento non vale per i dilettanti. Negli ultimi giorni due casi, seppur diversi, risaltano agli occhi almeno nel dilettantismo calabrese, uno in serie D ed uno nel girone A di Promozione. Nella prima situazione, il Roccella dopo 45’ “sott’acqua” il 14 ottobre, contro il Città di Messina si è ritrovato dieci giorni dopo a ripartire dall’inizio, ma il risultato era 0-0 anche nel primo tentativo di disputa. Il recupero alla fine ha premiato gli amaranto, ma per entrambe le formazioni non è trascurabile la modifica del programma di lavoro con l’accavallarsi di impegni ravvicinati che a questo livello complicano e non poco la preparazione alle partite successive.
Nella domenica trascorsa è ancora più roboante, almeno in termini di risultato, quanto accaduto nel girone A di Promozione. La partita Garibaldina-Roggiano viene sospesa sul risultato i 2-0 per gli ospiti dopo i primi 45’. Non entriamo nel merito della decisione, anche perché la Calabria è stata fortemente sferzata dal maltempo, ma certo è dato anche il divario tecnico, sulla carta, delle due squadre che per i catanzaresi oltre al danno di dover ripreparare la partita c’è la beffa di ripartire dallo 0-0 e questa situazione potrebbe riverberarsi sulla classifica e sulle varie squadre che perseguono i loro obiettivi, senza contare che le squadre chiamate a recuperare, ripartendo dai minuti già disputati evidentemente avrebbero meno fatica da affrontare e maggiore capacità di recupero.
Ad ogni modo, il ripartire dal primo minuto e sullo 0-0 è quanto contemplato dal regolamento, sia chiaro, ma forse il nuovo corso del calcio targato Gravina, dovrebbe portare ad una nuova armonizzazione e contatto tra i vari livelli che compongono questo sport, nel rispetto anche e soprattutto di atleti e dirigenti che offrono con molti sacrifici, attraverso le categorie dilettantistiche, momenti di aggregazione e passione a piccole comunità che in una retrocessione, salvezza o promozione vivono momenti di alto valore sociale.